I rintocchi delle campane a Manoppello, Turrivalignani e Lettomanoppello hanno scandito la lettura dei nomi di tutte le vittime dell’incendio della miniera di carbone di Bois du Cazier, avvenuto 65 anni fa a Marcinelle in Belgio, in cui persero la vita 262 minatori, di questi 136 italiani e 60 abruzzesi. Furono 23 le vittime originarie di Manoppello, il comune abruzzese che ha pagato il più alto tributo di sangue per la tragedia. Quell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone belga una scintilla mise fuoco a 800 litri di olio ad alta pressione, il fumo dell’incendio intasò il condotto dell’aria che serviva ad ossigenare i sotterranei. Le gallerie sottoterra si riempirono di fumo uccidendo centinaia di persone. I 136 italiani vittime della tragedia erano migrati in Belgio per lavorare nelle miniere grazie ad un accorto tra l’Italia e il Belgio che prevedeva l’invio di 2 mila lavoratori italiani, a settimana, in cambio di 200 chili di carbone al giorno per ogni minatore inviato.
Alle manifestazioni di oggi sono presenti le vedevo dei minatori. Nel paese, nel pomeriggio è previsto un incontro dal titolo ‘Raccontare Marcinelle, tra passato e futuro’ e un concerto in serata.