Morte Morosini, Cassazione annulla con rinvio la sentenza d’Appello

La Cassazione ha annullato con rinvio le condanne disposte nel febbraio 2018 dalla Corte d’appello dell’Aquila a carico dei medici Vito Molfese (118) Manlio Porcellini (Livorno), Ernesto Sabatini (Pescara), per la morte del giocatore del Livorno Piermario Morosini. Il calciatore era stato stroncato da un malore a 26 anni, il 14 aprile 2012 allo stadio Adriatico – Cornacchia, durante la partita contro i biancazzurri del Pescaro. Nel mirino dell’accusa il mancato uso del defibrillatore, nonostante quel tragico giorno ce ne fossero due sul terreno di gioco dell’Adriatico e un terzo su un’ambulanza. I periti nominati a suo tempo dal gip di Pescara erano giunti alla conclusione che l’uso del defibrillatore “avrebbe dato qualche chance in piu’ di sopravvivere” al calciatore, morto per cardiomiopatia aritmogena non riscontrabile con i normali esami clinici sportivi.

La Cassazione ha disposto un nuovo processo davanti alla Corte d’appello di Perugia. Molfese era stato condannato a un anno, mentre Porcellini e Sabatini a otto mesi ciascuno. I tre medici erano finiti sotto accusa per omicidio colposo. Bisognera’ attendere il deposito delle motivazioni per sapere perche’ i giudici di Piazza Cavour hanno annullato la sentenza di secondo grado. Quel giorno, il ‘Moro’ si accascio’ a terra al 29′ del primo tempo, mentre era in corso l’incontro di serie B tra i biancazzurri e il Livorno. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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