Resta in carcere Davide Lanciani, 55 anni, l’uomo accusato di aver ucciso suo fratello maggiore, Stefano Lanciani, 59 anni. Lo ha deciso il Gip del Tribunale dell’Aquila, al termine dell’udienza di convalida di ieri nel corso della quale gli avvocati di fiducia dell’uomo avevano chiesto per il loro assistito la misura meno afflittiva dei domiciliari. Stando alla ricostruzione dell’accaduto da parte dei carabinieri, i due fratelli si sarebbero dati appuntamento nei pressi dell’abitazione di uno dei due e probabilmente gia’ in auto avrebbero iniziato a litigare al telefono.
Una volta incontrati c’e’ stato subito un contatto con le loro auto e i due sono scesi. Hanno litigato in strada, fino a quando il presunto omicida non avrebbe impugnato un martello e colpito il fratello. Successivamente, salito in macchina, avrebbe azionato la retromarcia colpendo la vittima gia’ a terra. Facendo questa manovra il 55enne si sarebbe scontrato anche con un’altra vettura con a bordo uno sconosciuto: questo e’ sceso pensando che tra le auto ci fosse stato un incidente. Quando ha capito cosa stava accadendo si e’ messo in salvo e ha chiamato i soccorsi. Nel frattempo pero’ il 55enne sarebbe andato avanti con la sua azione investendo nuovamente il fratello, fino a quando la macchina non è scivolata lateralmente su un pendio finendo su una strada secondaria e privata dove avrebbe di nuovo investito per la quarta volta il fratello. A bloccarlo sono stati due marescialli allievi della Guardia di Finanza, fuori servizio che transitavano li’ per caso. Nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri. Cosi’ Davide Lanciani e’ stato tirato fuori dall’auto e arrestato.
Le indagini da parte dei carabinieri vanno avanti. Dalle audizioni dei parenti, la Procura vuole verificare se l’omicidio possa essere stato in qualche modo pianificato dal fratello della vittima.