Cronaca

Asl L’Aquila, oltre mille visite per la terapia del dolore

Alte performance, nel 2017, dell'attivita' della Asl nell'assistenza domiciliare svolta dal servizio di terapia del dolore e cure palliative: sono state 1.030 le visite in tutta la provincia a sostegno di malati oncologici e non, assicurate da operatori sanitari affiancati dallo psicologo: un servizio cruciale, per chi a casa deve gestire situazioni di grande difficolta' e per patologie croniche assai impegnative. L'attivita' domiciliare, allestita grazie alla Rete Asl delle cure palliative e della terapia del dolore, diretta dal prof. Franco Marinangeli e istituita nel 2014, in pochi anni ha migliorato progressivamente le sue prestazioni, riuscendo a garantire il servizio, in modo capillare, nelle varie aree della provincia. Sono state 687 visite specialistiche a domicilio nel territorio aquilano, 326 nella Marsica e 17 nella zona peligno-sangrina. "Il punto di forza della Rete - spiega il manager della Asl, Rinaldo Tordera - sta nella capacita' di integrazione ospedale-territorio-Universita' che si interfacciano come vasi comunicanti. La integrazione e' di fondamentale importanza perche', oltre a consentire di ottimizzare al meglio le prestazioni, permette di essere il piu' vicino possibile a pazienti bisognosi, insieme alle loro famiglie, di un supporto sanitario e psicologico". All'interno della Rete e' di cruciale importanza il ruolo degli hospice di L'Aquila e Pescina, centri con personale ad hoc per dare un'assistenza a pazienti non piu' guaribili. Nel 2017 i ricoveri negli hospice di L'Aquila e Pescina sono stati, rispettivamente, 138 e 93.

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Incidente stradale mortale nel pescarese

Un 62enne di Torre de' Passeri e' morto in un incidente stradale avvenuto stamani sulla strada statale Tiburtina Valeria, nel territorio comunale di Tocco da Casauria. L'uomo, secondo le prime informazioni, era alla guida di un furgone che si sarebbe scontrato frontalmente con un mezzo pesante.

L'incidente e' avvenuto attorno alle 11.30, sulla via Tiburtina Valeria, al km 188. La vittima e' Antonio Di Bartolomeo, 62enne residente a Bolognano. L'uomo era all guida di un furgone Opel Vivaro di una ditta di Salle, quando, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del veicolo ed ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi frontalmente con un tir. Illeso il conducente del mezzo pesante, un 48enne di Fossacesia. La salma del 62enne e' stata trasportata all'obitorio di Pescara per gli accertamenti necroscopici. Dei rilievi si sono occupati i Carabinieri della Compagnia di Popoli e della Stazione di Tocco da Casauria. Per consentire gli accertamenti il traffico e' stato deviato sull'autostrada A25 nel tratto Castiglione a Casauria-Bussi sul Tirino 

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Teramo, agente penitenziaria aggredita e ferita da detenuta

Una assistente capo di polizia penitenziaria di 56 anni e' stata aggredita nella serata di ieri nel carcere Castrogno di Teramo da una detenuta. La notizia e' stata resa nota dai sindacati Sappe e Uil penitenziari secondo i quali l'agente e' stata colpita ripetutamente al volto ed ha riportato contusioni e ferite giudicate guaribili in una settimana dai sanitari del pronto soccorso dell'ospedale di Teramo. Al carcere di Teramo - scrive il segretario provinciale Sappe, Giuseppe Pallini - di detenuti ingestibili, nell'indifferenza del provveditorato regionale alle nostre segnalazioni". L'aggressione si e' verificata nella tarda serata di ieri, quando l'agente di polizia penitenziaria stava provvedendo all'apertura della cella per permettere a una detenuta di uscire per essere accompagnata in infermeria. E' stato allora che l'altra donna rinchiusa nella stessa cella, una straniera che nei giorni scorsi aveva tentato di aggredire un'altra agente, ha strattonato con violenza l'assistente e l'ha malmenata tirandola per i capelli e percuotendola piu' volte in testa e al volto. In suo soccorso e' intervenuta la collega di turno.

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Trasparency International assegna il premio ai tre vigili del caso della multa all’ex questore

Tre agenti della polizia municipale di Pescara diventano simbolo di legalita' e lotta alla corruzione: a sancirlo e' il Trasparency International, la piu' grande organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione, che ha inserito il caso dei vigili protagonisti nella vicenda del mancato pagamento di una multa per divieto di sosta da parte dell'allora questore di Pescara , Paolo Passamonti, al quale era stato restituito il veicolo rimosso dal carro attrezzi, all'interno di 'Ad Alta Voce', il report annuale nel quale vengono riportati casi da tutta Italia che siano di esempio positivo per la lotta alla corruzione. A renderlo noto e' il consigliere comunale di M5S, Massimiliano Di Pillo. Il fatto risale all'8 dicembre 2011, ma fu portato all'attenzione dell'opinione pubblica nell'aprile 2013 da una dettagliata inchiesta del quotidiano 'Il Tempo' che pubblico' tutti i documenti, compresa la contravvenzione. Qualche giorno dopo la Procura di Pescara invio' i carabinieri nella redazione con un decreto di sequestro redazionale e domiciliare per il giornalista Marco Patricelli, che aveva condotto l'inchiesta, facendo insorgere l'Ordine dei Giornalisti e la Fnsi; nei confronti del giornalista arrivo' poi la querela da parte del questore, finita con un proscioglimento su richiesta del pm che parlo' di 'legittimo diritto di cronaca, rispondenza ai fatti e zone di opacita' istituzionale'. Archiviata, in base al regio decreto 1907, l'inchiesta della Procura sulla restituzione dell'auto; assolto uno dei tre vigili, Angelo Volpe, nell'ambito di un'altra inchiesta, questa volta per l'ipotesi di reato di rivelazione di segreto d'ufficio. 

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Inchiesta Palazzo Centi, la posizione del Governatore verso l’archiviazione

Si andrebbe verso la richiesta di archiviazione della posizione del presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila relativa all'appalto per il restauro di palazzo Centi, sede della presidenza, gravemente danneggiato nel sisma del 6 aprile 2009. Da fonti interne al Tribunale trapela difatti che dal voluminoso carteggio non emergerebbero responsabilita' penali a carico di D'Alfonso e, nelle prossime settimane, la procura aquilana potrebbe presentare istanza di archiviazione al Gip. La maxi inchiesta, arrivata a 11 filoni e oltre 30 indagati, era coordinata dal pubblico ministero Antonietta Picardi, nel settembre 2017 trasferita presso la procura generale della Corte di Cassazione. Il procuratore capo, Michele Renzo, ha affidato i vari filoni ad altri pm. Nel caso di palazzo Centi, il testimone e' stato raccolto dal sostituto Fabio Picuti. Sulla ricostruzione di palazzo Centi gli indagati emersi pubblicamente finora sono 11 tra funzionari regionali, imprenditori e tecnici. Secondo quanto si e' appreso, per alcuni ci sara' la richiesta di rinvio a giudizio. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico e abuso d'ufficio. Attualmente i lavori sono fermi in attesa del pronunciamento della giustizia amministrativa alla quale ha fatto ricorso l'impresa teramana Cingoli Nicola e Figlio Srl, conosciuta all'Aquila per le numerose commesse nell'ambito della ricostruzione privata. I lavori nei mesi scorsi erano cominciati anche dopo il dissequestro dei documenti da parte della procura.

"Apprendo da fonti di stampa della probabile richiesta di archiviazione, da parte della Procura della Repubblica di L'Aquila, della mia posizione nell'inchiesta su palazzo Centi. Ringrazio la magistratura per l'opera di analisi scrupolosa sulla vicenda". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, in merito alla possibile istanza di archiviazione che nelle prossime settimane, la procura aquilana potrebbe presentare al Gip sulla sua posizione nell'ambito dell'inchiesta relativa all'appalto per il restauro del palazzo, sede della presidenza, gravemente danneggiato nel sisma del 6 aprile 2009. "Ad oggi - aggiunge il governatore - ho messo in campo 45 mesi lavorando 16 ore al giorno senza mai cedere ad una visione attendista, anche quando denuncisti isolati hanno scommesso tutte le proprie energie per farmi perdere tempo. Sono sicuro che la stampa fara' la sua parte nel far sapere la notizia, cosi' come e' accaduto quando essa si diffuse un anno fa, arrivando in qualche caso a mettere a repentaglio il delicato lavoro condotto nel cuore del cratere sismico"

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Violenza e vessazioni sulla ex, il Gip di Vasto: ora non potra’ avvicinarla 

Divieto di avvicinamento dai luoghi abitualmente frequentati dalla sua ex ragazza con l'obbligo di mantenersi a una distanza di almeno 500 metri. E' la misura cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Vasto nei confronti di un 45enne di San Salvo, ritenuto responsabile di stalking, maltrattamenti e violenza sessuale. Vittima la sua ex fidanzata, di cui era particolarmente geloso, alla quale aveva reso impossibile la vita attraverso Sms, telefonate, appostamenti sotto casa, inseguimenti e scenate davanti alle persone. Relazione interrotta dopo 3 anni caratterizzati da continue violenze fisiche.

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Guardia di Finanza di Chieti scopre una frode di 60 aziende, 7 milioni non dichiarati 

Oltre 7 milioni di euro di ricavi non dichiarati ed altri 600 mila euro di Iva non dichiarata e non versata sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Chieti nell'ambito di una frode commessa da 60 aziende attive nel settore dei rottami ferrosi. Si tratta di aziende evasori totali, che non hanno presentato le previste dichiarazioni dei redditi ai fini Imposte Dirette, Irap ed Iva, negli anni fra il 2011 ed il 2014. Le indagini sono durate circa un anno e si sono sviluppate mediante l'esecuzione di 8 verifiche e di 52 controlli fiscali, due le persone denunciate per reati tributari. L'indagine e' stata resa difficoltosa dal fatto che molte delle persone impegnate in tali attivita', straniere ma fiscalmente domiciliate in Italia, si sono resi irreperibili e dunque e' stato molto difficile poterle rintracciare e ricostruire le operazioni commerciali e quantificare i volumi d'affari effettivamente realizzati.

L'operazione, condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo teatino e' stata finalizzata ad arginare il fenomeno, poco noto, dell'evasione fiscale nel mondo del recupero dei rottami ferrosi, attuato in assenza delle necessarie autorizzazioni e ''in nero', con la complicita' di persone compiacenti che effettuavano acquisti con pagamenti in contante e privi della documentazione necessaria a garantire il tracciamento dei rifiuti e la prevista tassazione delle attivita' d'impresa. 

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Andrea Bocelli testimone nel processo per la truffa sui resort di lusso

Il cantante Andrea Bocelli e' stato citato come testimone dell'accusa nel processo a carico di quattro imprenditori originari delle province di Varese, Massa Carrara e Pescara, accusati di aver raggirato un centinaio di persone persuadendole ad investire nella costruzione del resort di lusso 'Puerto Azul' in Belize. La truffa fu scoperta in una maxi-indagine della Guardia di Finanza di Varese, coordinata dal pm Luigi Furno, nel gennaio dello scorso anno. Il tenore italiano, ignaro del comportamento illecito in atto e gia' a disposizione degli inquirenti durante le indagini, era stato ingaggiato dagli indagati per presenziare insieme ad altri artisti, tra cui John Travolta, ad eventi organizzati tra Roma e la Costa Azzurra dagli imprenditori che, sempre stando alle risultanze investigative, servendosi di una fitta rete di collaboratori avrebbero convinto gli investitori a versare quote mai inferiori a centomila euro, per un totale di 20 milioni di euro, nel fittizio progetto immobiliare. Questa mattina in Tribunale a Busto Arsizio, a seguito del decreto per il giudizio immediato degli indagati emesso dal Gup, ottanta persone si sono costituite parte civile al processo. Tra queste alcuni istituti bancari utilizzati dai collaboratori degli indagati per proporre l'investimento nel resort.

"Le parti civili hanno citato le stesse banche quali responsabili civili", ha spiegato l'avvocato Gianluca Fontana, che rappresenta alcuni investitori. In merito alle eccezioni per competenza territoriale presentate dalla difesa, cosi' come per quelle relative all'impossibilita' di chiedere un processo secondo riti alternativi, il Tribunale di Busto Arsizio si pronuncera' a fine marzo.

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Botte e ingiurie alla moglie, ora non potra’ piu’ avvicinarla

Ingiuriata e percossa per mesi dal marito, anche davanti ai due figli di 8 e 4 anni, finche', nella serata di ieri, agenti del commissariato di Atri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di divieto di avvicinamento emessa dall'autorita' giudiziaria di Teramo nei confronti di un 29enne albanese. L'attivita' investigativa ha condotto a raccogliere elementi univoci sul comportamento violento dell'uomo, arrivato persino a pedinare la moglie sul posto di lavoro. Il Gip presso il Tribunale di Teramo, ha emesso ieri il provvedimento di divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore ai 500 metri dalla donna: dunque, dall'abitazione, dai luoghi di lavoro e di svago della stessa, nonche' da qualunque altro luogo in cui la donna sia presente, con la prescrizione per l'indagato di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la medesima, salvo che per definire modalita' di incontro dei figli minorenni. 

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Stalking, divieto di avvicinamento per un 64enne

La Squadra Mobile, sezione reati contro la persona, della Questura dell'Aquila ha notificato ad un 64enne originario della provincia di Catania e residente da anni a L'Aquila, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla compagna. La misura cautelare e' stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, Guendalina Buccella, su richiesta del Sostituto Procuratore Stefano Gallo.

Il provvedimento si e' reso necessario in quanto nel corso delle indagini condotte dalla Squadra Mobile diretta dal dirigente Tommaso Niglio, sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo accusato del reato di stalking nei confronti della compagna, una 45enne di nazionalita' polacca.

In particolare, sarebbero emerse quotidiane molestie, patite dalla donna negli ultimi 18 mesi, ad opera dell'uomo, che le hanno cagionato un gravissimo stato d'ansia. Inoltre, la donna in un'occasione sarebbe stata vittima di un grave episodio di violenza fisica.

L'uomo, nella circostanza, e' stato anche indagato per violazione degli obblighi di assistenza familiare, in quanto non ha provveduto a versare l'assegno di mantenimento della figlia minore di 5 anni. 

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