Cronaca

Marocchino rischia il processo per bigamia

E' un'accusa di bigamia quella che la Procura di Teramo contesta ad un marocchino di 47 anni che adesso, dopo l'imputazione coatta disposta dal gip, rischia di finire a processo davanti ai giudici del Tribunale di Teramo. A denunciarlo la moglie italiana, una 44enne originaria della Val Vibrata, che dopo aver conosciuto l'uomo a Singapore, dove entrambi lavoravano, se ne era innamorata decidendo cosi' di sposarlo. Matrimonio che era stato celebrato in Italia alcuni anni fa e dal quale e' nato anche un figlio, e con la coppia che successivamente era tornata a vivere in Asia per alcuni anni prima di decidere di rientrare in Italia e cercare lavoro in Europa.

L'uomo dopo essere tornato per due settimane nel suo paese di origine, portando con se' anche una somma di denaro che gli era stata data dalla donna, le aveva chiesto si seguirlo in un comune del Nord Italia dove aveva intenzione di aprire un'attivita'. Una richiesta alla quale la donna non aveva acconsentito, con l'uomo che era partito alla volta del Nord Italia e la moglie rimasta nel teramano. Ed e' proprio durante questo periodo di separazione che la donna aveva rinvenuto, tra le carte del marito, un certificato di matrimonio musulmano tra l'uomo e una donna di Singapore. Matrimonio contratto una decina di anni prima che i due convolassero a nozze. A quel punto aveva chiesto spiegazioni all'uomo, che chiedendole ancora una volta di raggiungerlo nel comune dove si era trasferito a vivere, le aveva risposto di aver divorziato dalla precedente moglie. Ma quel certificato di divorzio non sarebbe mai spuntato fuori. E cosi' se dal punto di vista civile la donna aveva poco dopo avviato le pratiche per la separazione, dal punto di vista penale adesso il marito rischia il processo per bigamia.

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Depositano assegni falsi alle Poste, due arresti nell’Aquilano

Con l'accusa di truffa un uomo di Roma,R.G., di 42 anni, e una donna ungherese, S.J., sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. I due avevano depositato alle Poste di Capistrello due assegni falsi, uno il 29 dicembre scorso da 140 mila euro e nel pomeriggio di oggi un altro da 200 mila euro. Dei 140 mila euro versati, in pochi giorni, 80 mila euro sono stati trasferiti su altri conti, tramite vaglia postali o ricariche su carte di credito. L'uomo si è poi presentato allo stesso ufficio postale insieme alla donna, presentandola come la sorella, sostenendo che anche lei volesse aprire un libretto su cui depositare un assegno da 200 mila euro. Questa volta l'impiegato dello sportello si e' insospettito e dai controlli e' emerso che l'assegno era falso. Stesso esito il controllo dell'assegno depositato il 29 dicembre. A quel punto il direttore dell'ufficio postale si e' allontanato con una scusa e ha avvisato il 112.

Pochi minuti dopo i militari della Stazione di Capistrello sono arrivati sul posto e hanno bloccato i truffatori prima che si allontanassero. Dagli accertamenti e' risultato che, oltre agli assegni, erano falsi anche i documenti di identita' presentati dai due.

Sulle loro vere identita' gravano numerosi precedenti per truffe analoghe commesse a Roma, Frosinone e Campobasso ed entrambi sono stati arrestati per truffa, sostituzione di persona e possesso di documenti falsi. I due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno di Avezzano, Lara Seccacini e nei prossimi giorni dovranno comparire davanti al giudice per la convalida dell'arresto. 

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Omicidio Jennifer, secondo il perito l’ex fidanzato era in grado di intendere

 "Troilo non e' stato affetto, al momento del compimento dell'atto delittuoso, da patologie psichiatriche, ovvero da elementi clinici di sufficiente valore psicolpatologico, in particolare psichiatrico-forense, che possano consentire di affermare che sussistessero aspetti di malattia mentale tali da configurare una condizione di interesse medico-legale ai fini dell'imputabilita', ovvero incidendo o diminuendo la capacita' di Troilo di intendere e volere". E' la conclusione del prof. Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria alla Facolta' di Medicina dell'Universita' D'Annunzio, incaricato dal gup del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, di eseguire la perizia psichiatrica su Davide Troilo, che il 2 dicembre 2016 uccise con 17 coltellate la sua ex fidanzata, Jennifer Sterlecchini, in via Acquatorbida a Pescara. Il consulente del gup ha, dunque, stabilito che Troilo era capace di intendere e di volere al momento dei fatti ed ha anche accertato che l'omicida "non presenta al momento condizioni di perciolosita' sociale". L'imputato, inoltre, "e' capace di partecipare coscientemente al procedimento penale - si legge nella perizia depositata il 17 dicembre scorso - avendo piena cognizione della situazione, delle dinamiche e delle strategie giudiziarie, necessarie all'esercizio dei differenti ruoli delle parti protagoniste di un processo penale". Gli accertamenti sullo stato di salute mentale del 34enne sono stati disposti dal gup in seguito ad una perizia di parte, presentata nei mesi scorsi dal difensore dell'imputato, l'avvocato Giancarlo De Marco, secondo la quale Troilo era "parzialmente capace di intendere e di volere nel momento dell'omicidio, per una lunga serie di cause legata ad una personalita' particolare". Tesi, pero', che, non trova riscontro nella perizia del consulente del giudice per le udienze preliminari. La perizia di Di Giannantonio sara' illustrata al giudice e discussa nel corso dell'udienza fissata per il prossimo 24 gennaio. L'imputato, che sara' giudicato con il rito abbreviato, e' accusato dal pm Silvia Santoro di omicidio volontario pluriaggravato (futili motivi e premeditazione). La madre e il fratello di Jennifer, Fabiola Bacci e Jonathan Sterlecchini, il Comune di Pescara, la Regione e l'associazione Ananke, sono parte civile.

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Omicidio di Vasto, udienza in Corte d’assise d’Appello il 24 gennaio all’Aquila

E' stata fissata al prossimo 24 gennaio l'udienza in Corte d'assise d'Appello in composizione popolare a L'Aquila per l'omicidio di Italo D'Elisa, il 21enne di Vasto ucciso davanti a un bar a colpi di pistola dal panettiere Fabio Di Lello. Di Lello, condannato in primo grado a 30 anni di carcere, comparira' davanti ai giudici con l'intento di dimostrare che l'omicidio del giovane non fu un atto premeditato ma per un raptus per vendicare la morte della moglie Roberta Smargiassi investita nel luglio del 2016 in un incrocio a Vasto. Sono stati i difensori di Di Lello, gli avvocati Pierpaolo Andreoni e Giuliano Milia, a chiedere un nuovo giudizio dopo la sentenza in primo grado dello scorso 24 marzo quando il panettiere fu condannato dalla Corte d'assise di Lanciano a 30 anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Attualmente Di Lello e' rinchiuso nel carcere di Villa Stanazzo a Lanciano.

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Inaugurata la prima isola ecologica di Montesilvano

È stata inaugurata oggi, alla presenza di Francesco Maragno e Paoli Cilli, rispettivamente sindaco e assessore all’ambiente di Montesilvano, Marcello Rosetti, Nicola della Corina e Giovanni Petroro per Formula Ambiente e Sapi, la prima isola ecologica di Montesilvano.

Il casotto, di 6,50 x 2,20 metri,  si trova in via Aldo Moro angolo via Portogallo, nel parcheggio del lato antistante il centro di intrattenimento Porto Allegro, e consente il conferimento dei rifiuti h24 attraverso il riconoscimento dell’utente con tessera sanitaria. L’isola, video sorvegliata per evitare atti di vandalismo, è completamente automatizzata e segnala agli addetti quando i carrelli interni sono pieni e quindi è necessario lo svuotamento.

«Grazie a questa isola – afferma Cilli – sarà più facile per chiunque conferire i rifiuti in ogni momento. Penso ad esempio a chi non può aspettare il giorno della raccolta di quello specifico rifiuto o anche ai turisti che abitano la nostra città per brevi periodi e si concentrano proprio in questa zona».

«A Montesilvano – afferma Marcello Rosetti, direttore generale di Formula Ambiente – stiamo lavorando alacremente per migliorare la raccolta e per i risultati ottenuti dobbiamo ringraziare l’Amministrazione perché ci sta mettendo in condizione di lavorare bene, la cittadinanza che ha subito compreso il cambio di passo e sta collaborando attivamente e i lavoratori che quotidianamente operano nel territorio».

«Quest’isola – dichiara Nicola della Corina del consorzio Formula Ambiente e Sapi – è uno strumento moderno per conferire il rifiuto differenziato e si inserisce in un percorso che stiamo attuando in accordo con il Comune di Montesilvano».

«Al nostro insediamento – dichiara il primo cittadino, Francesco Maragno – abbiamo trovato una Montesilvano che indossava la maglia nera per una gestione dei rifiuti inadeguata. Oggi abbiamo cambiato nettamente il passo.  L’eliminazione dei cassonetti stradali ha migliorato il decoro urbano e scoraggiato tutti quegli incivili che troppo spesso creavano delle vere e proprie discariche a cielo aperto.  Le percentuali della raccolta differenziata migliorano costantemente grazie all’introduzione del sistema porta a porta spinto, che è già realtà Montesilvano Colle e che proprio in queste settimane sta coinvolgendo le zone del Pp1 e al confine nord. Tutti questi risultati sono possibili grazie alla collaborazione dei cittadini che si sono dimostrati attenti e desiderosi di imprimere una vera svolta insieme a noi. Il nuovo sistema, infatti, ha consentito il raggiungimento dell'80% di rifiuti differenziati a Montesilvano Colle. Significativo il dato assoluto di riduzione dei rifiuti indifferenziati pari a circa 1.213 tonnellate. Vogliamo che questa  isola ecologica, che ci è stata donata da Formula Ambiente e Sapi, con le quali abbiamo instaurato una ottima sinergia -  conclude il sindaco -   sia un ulteriore stimolo per una raccolta differenziata di qualità, un metodo per sensibilizzare i nostri concittadini e un nuovo passo in avanti per tenere più pulita e rendere sempre più bella Montesilvano».     

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Colpisce la moglie con una testata e le prende il cellulare, arrestato 

Custodia in carcere, su disposizione del giudice del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri, per un senegalese residente a Chieti, arrestato ieri sera dagli uomini della Squadra Volante della Questura di Chieti giunti nella sua abitazione dopo una richiesta di intervento al 113. E' accusato di rapina nei confronti della moglie per averle strappato dalle mani, dopo averla colpita con una testata, il telefono cellulare e di resistenza a pubblico ufficiale per aver preso a calci, per divincolarsi, gli agenti che lo stavano portando in Questura per identificarlo. L'uomo e' inoltre accusato di danneggiamento, per avere fatto cadere a terra una stampante danneggiandola, e di essersi rifiutato di esibire agli agenti il documento di identita'. Dagli accertamenti e' risultato inoltre che il senegalese non aveva ottemperato ad un ordine di allontanamento dal territorio italiano disposto nei suoi confronti dal Questore di Piacenza ad ottobre scorso.

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Due arresti per droga a Vasto

Per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i carabinieri della Compagnia di Vasto hanno arrestato in flagranza di reato due pugliesi di 29 e 34 anni. Lo smercio della droga avveniva in un'abitazione nei pressi della statale 16, tra i comuni di Vasto e San Salvo dove risiedeva uno dei due, agli arresti domiciliari. Nel corso della perquisizione, con l'aiuto di un'unita' cinofila, e' stato sequestrato un etto di sostanza stupefacente, tra marijuana, cocaina e hashish, oltre a un bilancino per confezionare le dosi. 

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L’Aquila, individuato il presunto autore della violenza carnale

Ci sarebbe una novità importante nelle indagini sulla violenza sessuale che avrebbe subito una giovane aquilana che si e' presentata al Pronto Soccorso dell'ospedale dell'Aquila alla vigilia di Natale denunciando di essere stata abusata la notte precedente da un ragazzo che aveva conosciuto ad una festa in un locale in un comune nei dintorni dell'Aquila. Nella serata di ieri la Squadra Mobile ha notificato ad un trentenne aquilano, presunto autore della violenza sessuale, nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre scorsi, un provvedimento del divieto di avvicinamento alla giovane che ha 21 anni. La misura e' stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di L'Aquila, Roberto Ferrari, all'esito di articolate indagini della polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di L'Aquila, nelle persone dei sostituti procuratori Simonetta Ciccarelli e David Mancini. Le indagini della Squadra Mobile guidata dal dirigente Tommaso Niglio sono state avviate nella stessa serata della vigilia di Natale, quando al termine della denuncia, la giovane ha fornito la ricostruzione di quanto subito, un quadro accusatorio confermato dal referto medico emesso dall'Ospedale San Salvatore di L'Aquila e dalle testimonianze. La giovane ha raccontato particolari drammatici: sarebbe stata stuprata nei pressi del lago Sinizzo nel comune aquilano di San Demetrio dove era arrivata a bordo dell'auto del trentenne che l'aveva invitata ad andare via dalla festa in uno stato confusionale. Sarebbe stata abbandonata e poi ritrovata e soccorsa da un'amica. Le indagini proseguono, in particolare sono in corso gli esami sull'auto del giovane che e' stata sequestrata

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Polstrada Abruzzo e Molise, 32 morti nel 2017 

Quasi 52mila infrazioni al codice della strada accertate, 1.516 patenti e 1.684 carte di circolazione ritirate, 557 persone sanzionate per guida in stato di ebbrezza e 131 per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, 69.582 punti complessivamente decurtati dalle licenze di guida e 10.449 soccorsi ad automobilisti in difficolta'. In calo gli incidenti mortali: 32 vittime contro le 34 del 2016 (-6%). E' il bilancio delle attivita' portate avanti nel 2017 dalla Polizia stradale per l'Abruzzo e il Molise. Le 51.798 infrazioni accertate lo scorso anno sono state frutto dei controlli dell'attivita' di 25.558 pattuglie di vigilanza stradale sulle strade ed autostrade abruzzesi e molisane. Nel corso del 2017 e' proseguita la campagna straordinaria di servizi per il contrasto della guida dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti - con impiego congiunto di personale della Specialita' Polizia Stradale e dei medici e personale sanitario della Polizia di Stato - sul territorio delle provincie di L'Aquila, Pescara, Chieti, Teramo e la provincia di Campobasso per il Molise. Proseguiti anche i servizi di controllo nel settore del trasporto professionale. Eseguiti, oltre ai servizi programmati giornalmente, anche dispositivi specifici pianificati a livello nazionale, secondo il modello delle "Operazioni ad Alto Impatto": 40 le operazioni complessivamente realizzate. 

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Marijuana e cocaina nascoste in casa, un arresto a Pescara

Un uomo di 36 anni di Chieti  e' stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Chieti, in collaborazione con quella di Pescara per detenzione a fine di spaccio di stupefacenti: nella sua abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati 220 grammi di marijuana nascosti dentro un mobile del soggiorno e della camera da letto e 8 ovuli contenenti cocaina del peso di 10 grammi circa. Inoltre i poliziotti hanno trovato un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi, e 1300 euro in banconote di vario taglio, presumibile provento dell'attivita' di spaccio. Insieme al trentaseienne e' stata indagata a piede libero per concorso nello stesso reato, la compagna convivente. 

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