Cronaca

Lungofiume Saline a Montesilvano, installati i pali per l’illuminazione

«L’apertura al traffico della nuova Lungofiume Saline inciderà significativamente sulla viabilità di tutta l’area, snellendo notevolmente il congestionato traffico attualmente presente su via Vestina. Parallelamente ai lavori di competenza provinciale per la realizzazione della nuova arteria, abbiamo affidato le opere di installazione della pubblica illuminazione, necessarie per il completamento di tutto l’intervento, a tutela della sicurezza degli automobilisti».

A dirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi. Sono in fase di ultimazione in questi giorni, infatti, i lavori per l’installazione dei pali e dei corpi illuminanti, nel tratto tra via Tamigi e via Inn.

Il costo complessivo dell’intervento, finanziato con fondi CIPE,  è di 15 milioni e 813 mila euro e prevede la realizzazione, ad opera della Provincia, del collegamento tra la variante SS 16 e i Comuni di Montesilvano e Città S. Angelo, con tre grandi infrastrutture, ossia i tre ponti sul Saline.

«Vogliamo che i cittadini di Montesilvano e tutti coloro che quotidianamente si riversano in questa zona  -  dichiara Cozzi -  possano finalmente usufruire di questa importante opera che assorbirà il traffico di via Vestina. Tutti i giorni il Lungofiume viene percorso da migliaia di veicoli, che si muovono tra Montesilvano, Città Sant’Angelo e la zona del casello autostradale, nonché l’hinterland vestino. Aprire questa strada significherà ridurre notevolmente i tempi di percorrenza. Ecco perché abbiamo voluto collaborare attivamente con la Provincia di Pescara, occupandoci direttamente dell’installazione dei pali della Pubblica Illuminazione. Nei prossimi giorni daremo alla Provincia tutte le indicazioni necessarie per realizzare la segnaletica stradale, importantissima a tutela della sicurezza della viabilità, giungendo così in tempi brevi all’apertura al traffico del nuovo tratto». 

               

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E’ morto a Pescara Piero D’Andreamatteo

E' morto a Pescara, a 73 anni, Piero D'Andreamatteo, gia' sindacalista Cgil, consigliere comunale a Pescara dal 1985 al 1990, assessore e consigliere della Regione Abruzzo dal 1988 al 1992, deputato dal 1992 al 1994. "E' stato un socialista coerente e combattivo - ricorda il deputato Gianni Melilla (Art.1-MDP) - Era della sinistra socialista che aveva come leader Riccardo Lombardi". Ricorda ancora Melilla che D'Andreamatteo "dalla Cgil passo' al Psi ed e' stato un protagonista della politica pescarese e abruzzese sino a meta' degli anni '90". "L'ho rivisto impegnato nella campagna per il No al referendum costituzionale - prosegue il parlamentare pescarese - era contro la proposta renziana e ha partecipato a varie iniziative sempre con la stessa passione socialista. Sono vicino al dolore della famiglia e della comunita' socialista pescarese e abruzzese". "Con Piero D'Andreamatteo se ne va un altro nome della passata generazione politica - dichiara in una nota il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini - Quello di un uomo che tra luci e ombre ha vissuto una stagione della politica nazionale e locale piena di fermenti e trasformazioni, di cui e' stato sicuramente interprete di primo piano e a vari livelli". Il coordinatore provinciale di Pescara di Forza Italia, Carlo Masci, esprime in una nota, insieme al coordinatore regionale di Fi, Nazario Pagano, "profondo cordoglio per la prematura scomparsa di D'Andreamatteo. Un politico socialista d'altri tempi, la cui vita e' stata sempre intrisa di impegno civile verso le persone piu' disagiate e caratterizzata dalla volonta' di contribuire attivamente all'equilibrato sviluppo sociale ed economico del nostro Abruzzo". 

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Ricettazione e riciclaggio di mezzi industriali, un arresto e otto denunce

Un arresto e otto denunce per un vasto giro di ricettazione e riciclaggio di mezzi industriali per movimento terra, quali camion ed escavatori, e 250 pannelli solari. Il gip di Lanciano Massimo Canosa, su richiesta del procuratore Mirvana Di Serio, ha posto ai domiciliari un 40enne di Civitaluparella. La merce recuperata, del valore di 200 mila euro, proviene da furti avvenuti nelle province di Chieti , L'Aquila e Salerno. L'indagine e' stata avviata nel dicembre 2016 dai carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal luogotenente Federico Ciancio

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Esercitazione del sistema 118 a Palena

L’esercitazione è stata pianificata per testare la tempistica di intervento della colonna mobile della C.O. 118 di Chieti, testare le telecomunicazioni, coinvolgere la popolazione residente e gli studenti, informandoli sui corretti comportamenti da adottare in caso di terremoto.

“Nell’ambito delle attività di potenziamento e miglioramento di tutte le fasi della programmazione, attivazione e valutazione del sistema di emergenza urgenza della nostra regione abbiamo voluto porre quattro direttrici fondamentali e per noi imprescindibili, che hanno rappresentato e si sono tradotte in specifici atti e provvedimenti regionali. Il primo il Decreto 95 del settembre 2015 che ha approvato un nuovo programma di qualificazione della rete emergenziale territoriale. In sede programmatoria, la rete dell’emergenza territoriale della nostra regione è stata potenziata sia sul piano numerico che sul livello assistenziale: le ambulanze 118 sono aumentate da 53 a 59 e quelle con medico a bordo da 31 a 40, superando lo standard massimo del Decreto Lorenzin che ne prevede una ogni 60.000 abitanti”, afferma l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

“Nella sola provincia di Chieti le ambulanze medicalizzate sono state aumentate con un impegno imponente da 8 a 14. Abbiamo voluto così dare sicurezza e qualità di assistenza ai cittadini garantendo una copertura di intervento nei tempi massimi previsti dalle reti salva vita su tutto il territorio regionale. La seconda direttrice è data dal Decreto 96 dell’ottobre 2015, in cui per la prima volta, per passare dalle parole ai fatti, si è deciso di destinare una quota parte, pari a 3 milioni di euro, del fondo della G.S.A. al finanziamento di interventi operativi attraverso l’acquisto di mezzi di soccorso occorrenti al sistema regionale, sulla base delle indicazioni dei fabbisogni che abbiamo richiesto alle Aziende Sanitarie, per un totale di 30 mezzi finalizzati sia alla sostituzione di mezzi obsoleti che di nuove postazioni. Riteniamo, inoltre, indispensabile la formazione e l’aggiornamento di tutto il personale coinvolto nell’emergenza a qualsiasi titolo. La formazione non dovrà essere solamente teorica – prosegue Paolucci – ma dovrà prevedere anche la fase pratica con particolare attenzione alla metodologia formativa della simulazione, in grado di assicurare una riduzione del rischio clinico, e per questo risulta indispensabile uniformare i percorsi formativi e programmare la formazione di tutto il personale nelle diverse articolazioni della rete. Questa è la terza ragione che ci ha mosso, con il Decreto Commissariale 102 del novembre 2015, con il supporto del CREA ad attivare per la prima volta percorsi formativi unificati per gli operatori sanitari idonei a creare una uniformità di comportamento organizzativo e professionale su tutto il territorio regionale. In ultimo, abbiamo voluto adeguarci alle Direttive Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri garantendo una direzione unitaria e un coordinamento delle attività di soccorso per fronteggiare le maxi emergenze e gli eventi calamitosi della nostra regione. Per questo abbiamo individuato la figura di un referente regionale che sta curando l’elaborazione di un Piano Regionale delle Maxi emergenze ( Dott. Albani DEA P.O. Pescara). Con questa modalità faremo fronte alla necessità di assicurare, in emergenze di protezione civile, il necessario coordinamento dei soccorsi sanitari e l’interfaccia informativa ed operativa tra i servizi sanitari regionali, le strutture regionali di protezione civile e il dipartimento della Protezione Civile nell’ambito del servizio Nazionale della Protezione Civile. In conclusione – dichiara Paolucci- ho colto con soddisfazione il parere che ci è giunto dai Tavoli Tecnici Ministeriali nell’ultima riunione del 26/7/2017, laddove è stato apprezzata, la integrazione delle postazioni 118 con i Pronto Soccorso tramite l’adeguamento di un software gestionale con le caratteristiche di un cruscotto accessibile in rete, in tempo reale, per la gestione informatizzata dei posti letto afferenti alle strutture coinvolte nel sistema emergenziale”.

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La professione infermieristica nella gestione delle emergenze sul territorio. Convegno Ipasvi Teramo

Il 20 e 21 ottobre un convegno organizzato dal Collegio Ipasvi Teramo per fare il punto su esperienze, tecniche e buone pratiche da adottare nel soccorso alla popolazione

Il Centro Italia sta provando a lasciarsi faticosamente alle spalle un anno difficilissimo, iniziato il 24 agosto 2016 con il terremoto che ha colpito Amatrice e Arquata del Tronto, proseguito con il sisma del 30 ottobre 2016 con epicentro a Norcia e culminato con la nevicata, epocale, del gennaio 2017, aggravata dalle scosse telluriche del 18 gennaio. L’Abruzzo è stato colpito pesantemente dal micidiale mix di eventi naturali, richiedendo uno sforzo senza precedenti alla macchina dei soccorsi che ha coinvolto tutte le istituzioni, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato.

Tra le categorie impegnate in prima linea nell’assistenza alla popolazione in casi di calamità naturali c’è quella degli infermieri. Per questo motivo il Collegio Ipasvi della provincia di Teramo ha inteso organizzare un convegno dal titolo “La professione infermieristica nella gestione delle emergenze sul territorio”. L’evento si è svolto il 20 e 21 ottobre, nell’Aula Magna “Benedetto Croce” del Campus universitario di Coste Sant’Agostino, a Teramo. Nel corso dei due giorni interverranno esponenti di spicco delle istituzioni e categorie coinvolte nella gestione delle emergenze: ognuno di loro metterà a disposizione dei presenti l’esperienza maturata, evidenziando le buone pratiche che potranno confluire in un protocollo operativo da adottare in caso di necessità.

“Abbiamo pensato a questo evento non soltanto come evento formativo, dove illustrare a colleghi, volontari e cittadini come si agisce e quali siano le fasi che caratterizzano l’organizzazione, a tutti i livelli, di un intervento in caso di grave calamità, ma anche come atto di stima e solidarietà nei confronti di tutta la popolazione colpita – dichiarano il Presidente del Collegio Ipasvi Teramo, Cristian Pediconi, ed i consiglieri Roberto Di Mattia, Andrea Fini, Francesco Visciotti e Pasquale Lisciani tra i principali promotori della due giorni – E’ con questo sentimento che lavoriamo da oltre sei mesi all’organizzazione dell’evento che ci permetterà di avere ospiti di caratura nazionale, come, per la prima volta nella città di Teramo, il presidente della Federazione Nazionale, Barbara Mangiacavalli”.

Il convegno “La professione infermieristica nella gestione delle emergenze sul territorio” si è aperto venerdì 20 ottobre, alle ore 14:30, con i saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano D’Amico, del Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, del Direttore Generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano e dell’Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci. La prima sessione dei lavori è dedicata a “Organizzazione e gestione dell’emergenza e maxi nell’ambito territoriale: la componente sanitaria”. Si susseguiranno interventi di esperti, dirigenti sanitari, professionisti. Alle 17:30 è prevista una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Dorotea Mazzetta, sul tema: “Maxiemergenza Abruzzo. Gli eventi sismici e meteorologici del gennaio 2017: il ruolo dei soccorritori”, durante la quale sarà esposto il punto di vista di politici, amministratori e professionisti della sanità direttamente coinvolti nella gestione delle drammatiche vicende vissute dalla nostra regione.

Sabato 21 ottobre, alle 9:00,  la seconda sessione dei lavori focalizzata su “Protezione Civile: aspetti programmatori, organizzatori e territoriali”. Dopo il saluto ed un intervento del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Mario Mazzocca, sarà la volta di Roberta Di Silvestro, Prefetto Vicario di Teramo nonché Dirigente Protezione Civile, di docenti e di professionisti che analizzeranno i diversi aspetti che compongono le azioni della Protezione Civile.

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Arrestato per cyberbullismo e adescamento minore

Stalking su una minore, aggravato per avere usato mezzi telematici, adescamento online e sostituzione di persona: sono i reati per i quali il Gip ha disposto l'arresto di un giovane della provincia di Chieti per atti persecutori finalizzati ad ottenere un incontro con una ragazzina. Il provvedimento, su richiesta del pm della Procura distrettuale di L'Aquila, David Mancini, e' del Gip Romano Gargarella. L'operazione ha avuto avvio dalla denuncia della madre dell'adolescente secondo la quale, da circa tre anni, la minore era oggetto di molestie, minacce e richieste di rapporti sessuali da parte di un utente di un social. "Gli accertamenti forensi svolti - si legge in una nota della polizia di Pescara - hanno consentito di accertare almeno in parte, e in difetto, le conversazioni intercorse tra la minore e lo stalker, documentando l'invio, da parte di questi, di 1.670 messaggi". 

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Incendio in un appartamento, anziana salvata dai condomini

Attimi di paura nella frazione di San Nicolo' a Tordino per l'incendio di un appartamento al piano rialzato di un condominio di 4 piani, forse provocato dal corto circuito di un elettrodomestico nella cucina. L'anziana che vive in quella casa, una donna ultra ottantenne, e' stata portata in salvo da altri condomini, mentre l'abitazione e la tromba delle scale si riempivano di denso e acre fumo. Soccorsa e assistita da personale del 118, l'anziana non ha riportato ferite ma solo un forte stato di agitazione per lo spavento.

L'intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Teramo ha impedito che le fiamme si propagassero agli altri piani della palazzina, ma non sono riusciti ad evitare la quasi completa distruzione di almeno due locali dell'appartamento, poi dichiarati inagibili. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione. 

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Indagine Zooprofilattico, chiesta l’archiviazione per D’Alfonso 

Il sostituto procuratore della Repubblica dell'Aquila Fabio Picuti ha chiesto l'archiviazione per tutti gli otto indagati dalle accuse di abuso d'ufficio e falso nell'ambito dell'inchiesta relativa a uno dei due filoni sull'iter e sulla scelta della nomina dell'ex rettore dell'Universita' di Teramo, Mauro Mattioli, alla direzione generale dell'Istituto Zooprofilattico "Caporale": una vicenda che vede tra gli indagati il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. Sul secondo fascicolo sull'Izs, sempre curato da Picuti, innescato dalla denuncia di un alto dirigente del ministero della Salute che faceva parte della commissione incaricata di selezionare il direttore, era stata gia' presentata al gip del tribunale del capoluogo una richiesta di far cadere le accuse. Si tratta della prima istanza di archiviazione nei vari procedimenti in cui e' indagato D'Alfonso, dai quali e' nato quello sullo Zooprofilattico di cui e' figlia, dal momento che in uno dei fascicoli sono presenti intercettazioni che risalgono all'indagine sulla ricostruzione di palazzo Centi, il fronte principale della maxi inchiesta sugli appalti della Regione divampata nei mesi scorsi con 11 filoni aperti e una trentina di indagati complessivi. Nei passaggi burocratici e di merito che hanno portato alla nomina di Mattioli, era stata contestata la mancanza di univocita' di giudizio sui requisiti in possesso del candidato. Secondo quanto si e' appreso, infatti, per alcuni aspiranti l'idoneita' a concorrere al prestigioso incarico sarebbe stata votata all'unanimita', mentre su quella di Mattioli ci sarebbero stati anche pareri negativi, a dispetto dei quali, comunque, e' stato scelto. Ciononostante, la richiesta di Picuti nasce perche', secondo il rappresentante dell'accusa, non si ravvisano violazioni della legge nella nomina. L'istanza del pm risale a una decina di giorni e dovra' essere valutata dal gip. I due fascicoli di inchiesta erano affidati uno gia' in origine allo stesso Picuti, l'altro al sostituto Antonietta Picardi, titolare anche dell'inchiesta su palazzo Centi e gli altri lavori pubblici. Quest'ultima, comunque, per il filone Zooprofilattico aveva gia' richiesto l'archiviazione. Oltre a D'Alfonso, sono sotto inchiesta la dipendente regionale dell'ufficio Verifica atti del presidente e della Giunta Irene Ciabini, il presidente dell'Izs, Manola Di Pasquale, l'attuale rettore dell'Ateneo teramano ed ex presidente Tua, Luciano D'Amico, l'ex dirigente dello staff di D'Alfonso, Ernesto Grippo, l'attuale direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, l'ex dirigente della segreteria del governatore, Claudio Ruffini, e infine il dirigente dell'avvocatura regionale Stefania Valeri.

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Dal Tar stop a fondi antiludopatia, con 9 regioni gia’ pronte 

La sentenza del Tar Lazio, che su ricorso del Codacons ha annullato i piani regionali antiludopatia, alimentati da un fondo nazionale di 50 milioni di euro, ha riflessi soprattutto sulle nove regioni italiane che ad oggi si sono dotate di un piano di contrasto al gioco patologico e sono quindi teoricamente pronte a realizzarlo. Fra queste, spiega l'agenzia specializzata Agipronews, la Lombardia, alla quale in sede di ripartizione e' toccata la fetta piu' grande, 8,2 milioni di euro e che gia' nei mesi scorsi ha finanziato con due milioni di euro un bando che prevede diverse linee d'azione: informazione e comunicazione, formazione, ascolto e orientamento mappatura e contestuale azione di controllo, azioni no slot, controllo e vigilanza, ricerca. Fra le regioni "pronte" c'e' anche il Lazio, che il 22 marzo 2017 ha presentato un Piano regionale per il contrasto del gioco patologico da 14,4 milioni, nel quale confluisce anche una porzione del fondo nazionale, pari a 4,8 milioni. Le altre sono la Toscana, a cui toccano 3,1 milioni dei 50 stanziati dal fondo, il Veneto (4 milioni), l'Abruzzo (1,1), la Calabria (1,6), il Friuli (1), la Puglia (3,4) e il Piemonte (3,6). Il Tar del Lazio ha accolto un ricorso del Codacons che contestava l'illegittimita' dei criteri seguiti per l' assegnazione dei finanziamenti e ha ritenuto che la mancata consultazione dell'Osservatorio per la prevenzione della ludopatia costituisce "un rilevante vulnus procedimentale il quale, elidendo l'efficacia della fase consultiva, comunica la propria illegittimita' all'intero seguito procedimentale di approvazione dei Piani di attivita', di erogazione delle risorse e di successiva attribuzione delle stesse ai soggetti eventualmente indicati nei medesimi Piani". L'art. 1 della legge n. 288, del 28 dicembre 2015, stabiliva che "al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d'azzardo patologico (GAP), come definito dall'Organizzazione mondiale della sanita', presso il Ministero della salute, e' istituito il Fondo per il gioco d'azzardo patologico (Gap). Il Fondo e' ripartito tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sulla base di criteri determinati con decreto del Ministro della salute. 

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