Cronaca

Nuove caserme per i carabinieri in tre città d’Abruzzo

Conto alla rovescia per la realizzazione delle tre nuove caserme dei Carabinieri di Giulianova, Loreto Aprutino e Manoppello, per le quali sono stati messi a disposizione dalla Regione oltre 3 milioni di euro. Entro il prossimo 10 giugno e' prevista la pubblicazione dell'avviso della gara d'appalto. L'uniformita' nella tempistica nelle procedure e la razionalizzazione degli importi necessari per l'esecuzione degli interventi sono stati richiesti, questa mattina, a Pescara, dal presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, nel corso della riunione con i sindaci dei tre Comuni interessati, Francesco Mastromauro di Giulianova, Giorgio De Luca di Manoppello e Gabriele Starinieri di Loreto Aprutino, con il Generale Michele Sirimarco, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo, con gli ufficiali dei Carabinieri referenti sul territorio, e con i tecnici comunali. Per la realizzazione della caserma di Giulianova, che dovra' ospitare una Compagnia ed una stazione, la Regione, attraverso una specifica convenzione, ha destinato 1 milione 500mila euro, 900mila euro alla struttura che sorgera' a Manoppello mentre per la nuova caserma di Loreto Aprutino sono stati stanziati 700mila euro. "L'Arma ha fornito un contributo di grande flessibilita' - ha affermato D'Alfonso - che favorisce la speditezza delle procedure. Le risorse che abbiamo messo a disposizione - ha proseguito - serviranno a coprire circa l'85-90 per cento del fabbisogno complessivo. Per il restante 10 per cento - ha spiegato D'Alfonso - sono impegnato ad individuare una ulteriore voce di finanziamento entro settembre. C'e', infatti - ha aggiunto - sia la necessita' di fornire una risposta di sicurezza immediata ai cittadini dei tre Comuni interessati, sia di garantire piena operativita' all'Arma dei Carabinieri. In questo modo - ha concluso - riusciremo a risolvere definitivamente il problema legato alla mancanza di idonee strutture da dedicare a questi insostituibili presidi di legalita' e tutela dell'ordine pubblico".

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Progetto di legge per la gestione degli interporti

Il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio ha illustrato, nella seduta congiunta della Prima e Seconda Commissione, il progetto di legge "Norme per l'indirizzo sulla intermodalita' regionale". Il progetto di legge, sottoscritto inizialmente dal presidente Di Pangrazio e dai consiglieri D'Alessandro, Mariani e Berardinetti, e integrato con l'emendamento del consigliere Olivieri, e' stato licenziato dalla Commissione e stabilisce che entro trenta giorni dall'adozione della deliberazione di indirizzo della Giunta il Dipartimento competente svolge le procedure di evidenza pubblica finalizzate alla gestione in concessione, a titolo oneroso, dei nodi logistici regionali e delle relative infrastrutture. Gli adeguamenti strutturali e i costi di gestione, previa autorizzazione regionale, sono posti a carico dei soggetti gestori. "Il progetto di legge - afferma Di Pangrazio - tende a superare l'inerzia di troppi anni per l'attivazione degli snodi logistici e la loro integrazione produttiva nel sistema economico e industriale dell'Abruzzo. Particolare rilevanza assume il Centro smistamento merci nella Marsica che connette gli assi viari Roma-Pescara, Napoli-Rieti/L'Aquila-Teramo, consentendo una forte integrazione dell'Abruzzo interno nel sistema intermodale dell'Italia Centrale. La sua funzione sara' inoltre commisurata dal 2018 agli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni o di miglioramento ambientale. Ringrazio tutti i commissari, il presidente Mario Olivieri per aver consentito la scelta del testo da me presentato come testo base per l'approvazione e i presidenti delle Commissioni Prima e Seconda, Maurizio Di Nicola e Pierpaolo Pietrucci". 

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Crollo hotel Rigopiano, il sindaco di Farindola replica alle accuse

"Su quale base avrei dovuto chiudere l'hotel Rigopiano? In assenza di elementi oggettivi non e' che un sindaco si sveglia e decide di chiudere una struttura. Avrei evacuato la struttura se la Provincia mi avesse detto di non essere in grado di gestire la viabilita'. La strada non potevo essere io a chiuderla perche' e' di giurisdizione provinciale, non di mia competenza". Lo afferma il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, tra gli indagati per la tragedia di Rigopiano, incontrando i cronisti a margine di un evento nel comune del Pescarese. "Su quale base scientifica avrei dovuto emettere un'ordinanza di sgombero? - si chiede il sindaco, rispondendo alle domande dei giornalisti - Non esiste una Carta delle valanghe, che la Regione avrebbe dovuto fare. Come sindaco non ho avuto nessuna indicazione sui siti valanghivi. Avrei dovuto evacuare l'intero paese, perche' tutto il territorio era nelle stesse condizioni". Altro punto su cui viene criticato il sindaco e' la mancata lettura del bollettino Meteomont, che aveva innalzato il rischio valanghe da 2 a 4 in quella zona: "I bollettini non sono stati trasmessi, al di la' della ricezione o meno - sottolinea Lacchetta - e, in ogni caso, quella e' una previsione su larga scala. Qui siamo in montagna, Farindola e' piena di situazioni a rischio. Senza una Carta delle valanghe come faccio a sapere quali sono i pericoli?", si chiede. Sulla questione della Commissione valanghe, che a Farindola non si riunisce da anni, il primo cittadino spiega che "l'unica strada su cui si esprime la Commissione  era gia' chiusa". "L'emergenza e' stata affrontata cosi' come previsto dal piano di protezione civile comunale. Penso di aver fatto tutto quello che avrei potuto fare ed anche di piu'", chiude Lacchetta

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Di Giosaffatte: il passato non può impedire il futuro.

"Il messaggio e' che il passato non puo' impedire il futuro. Noi siamo convinti che da tragedie importanti dobbiamo cogliere esperienza per migliorare le performance dei livelli di sicurezza e di salute sui luoghi di lavoro". Lo afferma Luigi Di Giosaffatte, direttore di Confindustria Chieti-PESCARA, promotrice dell'evento 'Italia Sicurezza 2017', organizzato a Farindola in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. All'iniziativa, nella sede del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, nel centro del comune del Pescarese divenuto luogo simbolo dei drammi che hanno colpito l'Abruzzo a gennaio scorso a causa dell'eccezionale ondata di maltempo, hanno preso parte, oltre a Di Giosaffatte, il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, la deputata Maria Amato (Pd), il vicepresidente di Confindustria Chieti-Pescasra, Silvano Pagliuca, il direttore regionale Inail, Nicola Negri, il responsabile rapporti con organismi associativi di Eni, Domenico Noviello, il co-founder di Italia Loves Sicurezza, Sabatino De Sanctis, e l'esperto di sicurezza Euroservizi, Filippo De Marco. Protagonisti dell'evento gli studenti delle scuole di Farindola. "Farindola - dicono i promotori - oggi rappresenta il luogo simbolo della rinascita e delle risposte concrete. Le donne e gli uomini di questo territorio vogliono essere protagonisti e 'ambasciatori' dei principi e della cultura della prevenzione della salute e della sicurezza che guideranno verso il futuro l'intera nazione". "Non siamo qui per giudicare la tragedia di Rigopiano - riprende Di Giosaffatte - ma abbiamo esaminato i dati sulla sicurezza, da cui emerge come non si tratti solo di mancanza di standard all'interno dei luoghi di lavoro, bensi' anche di esperienze domestiche o di pubblico impiego, per cui il trend, seppur in diminuzione, non lo e' quanto per le aziende private".

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Dagli chef abruzzesi 7.200 euro raccolti per i dipendenti dell’Hotel Rigopiano

Un centinaio di partecipanti, per 7.200 euro da destinare ad una nuova attivita' dei dipendenti dell'Hotel Rigopiano di Farindola (PESCARA) sopravvissuti alla valanga dello scorso 18 gennaio, nella cena che il Consorzio Qualita' Abruzzo, che riunisce il meglio del mondo culinario regionale, ha organizzato ieri sera nel ristorante "Le Regard de La Reserve" di Caramanico Terme. Dieci gli chef abruzzesi che hanno cucinato. L'obiettivo: ripartire subito con un progetto concreto e l'avvio di una nuova attivita' alberghiera e di ristorazione a Farindola. I proventi raccolti sono stati consegnati al vice sindaco di Farindola Maria Pia Di Quinzio.

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Affidato il chiosco di via Torrente Piomba a Montesilvano

«Nuova vita per il chiosco di via Torrente Piomba. Il casotto vicino la riserva Naturale “Santa Filomena” è stato affidato ad un nuovo gestore, dopo la rinuncia del vincitore della gara. Crediamo che il nuovo affidatario saprà dare slancio ed impulso non solo alla struttura ma all’area intera, dall’importante potenzialità». Lo dichiara l’assessore agli eventi Ottavio De Martinis che annuncia la nuova aggiudicazione del chiosco a Daniela Mihova.

La struttura di legno di circa 24 metri quadri, a cui si aggiungono altri 8 metri quadri di porticato, resterà affidata per 3 anni, a fronte di un canone annuale di circa 3.000 euro. Il gestore dovrà assicurare l’apertura del chiosco, occupandosi anche della manutenzione ordinaria, della pulizia e della sorveglianza del chiosco, dell'area di pertinenza e delle attrezzature.

«Il nuovo gestore -  dice ancora De Martinis -  è pieno di iniziativa. Ha già annunciato infatti la volontà di organizzare eventi e manifestazioni che potranno attirare la cittadinanza e rendere questa zona un nuovo punto aggregativo per i montesilvanesi».

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Grande successo per competizioni Csen di ginnastica artistica a Spoltore

Grande successo per le competizioni del calendario regionale Csen di
ginnastica artistica, organizzati dall’ A.S.D. Spelta Aurea a Spoltore
nella palestra polivalente della Scuola Media (sabato 22 e domenica 23
aprile). In centinaia - arrivati da tutto l'Abruzzo - hanno seguito le
competizioni del Centro Sportivo Educativo Nazionale: la gara Acrobat ha
visto sugli scudi la società di casa, la Spelta Aurea, con due squadre
(la Junior e la Allieve di 1° livello) che si sono qualificate
(rispettivamente al 1° e al 3° posto) per le fasi nazionali in programma
a Cervia dal 31 maggio al 4 Giugno.

“Per riuscire ad andare avanti con questi ritmi" ricorda Leondina Di
Lorito, direttrice tecnica della Spelta Aurea  "servono grandi
sacrifici, allenamenti continui anche fuori sede, e tante rinunce. E’
motivo di orgoglio vedere le nostre ginnaste sempre pronte ad affrontare
i loro impegn  con grande determinazione,  e poi i risultati che
ottengono penso parlino da soli” Iscritti alla due giorni,
complessivamente, circa 280 ginnasti tra squadre maschili e femminili:
assieme alla società di casa c'erano Accademia Biancazzurra di Pescara,
Corpi in Movimento di Manoppello, Pandora di Vasto, New Form di Roseto,
Iris Montesilvano, Dynamica di Tagliacozzo, Aternum e Arcadia di
Pescara.

La prima giornata di gare, categoria Csen Baby, ha visto gli esercizi di
125 giovanissimi ginnasti tra i 3 e i 6 anni. I piccoli si sono
cimentati in  percorsi motori e dei piccoli attrezzi, e con le prime
nozioni di elementi acrobatici. "Un puro divertimento per i bimbi di
questa fascia d'età" chiarisce Leondina Di Lorito "che approcciano con
uno sport così articolato come la ginnastica artistica". Anche per
evidenziare che lo sport può esistere anche mettendo in secondo piano la
competizione, tutti i partecipanti sono stati premiati con la coppa del
1° posto.


Domenica mattina spazio alla competizione individuale Csen Cup Easy: le
ginnaste sono state impegnate al corpo libero, alla trave e al
trampolino, mentre i ginnasti al suolo, al volteggio e al trampolino.
Questo tipo di competizione è riservata agli atleti che hanno da poco
tempo hanno iniziato a fare questo sport e che per la prima volta
entrano in un campo gara. A seguire si è passati alla competizione
agonistica vera e propria, chiamata Acrobat: una gara a squadre valida
per strappare un biglietto per le fasi nazionali a Cervia.

"Siamo particolarmente soddisfatti" afferma l'assessore allo sport Loris
Masciovecchio "perché non è la prima volta che questo palazzetto viene
scelto per ospitare questo tipo di competizioni, che peraltro
interessano tutta la regione". Anche lo scorso 9 aprile, ad esempio, il
palazzetto della scuola media ha ospitato la prima fase del campionato
Csen Specialità Eccellenza e Maschile. "E' importare mettere a
disposizione spazi che siano efficienti e sicuri, e le manifestazioni
del Csen dimostrano che lo stiamo facendo".

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Una pista ciclabile per l’area Vestina

Una pista ciclabile per collegare la costa ai centri dell'entroterra pescarese, utilizzando il vecchio tracciato ferroviario Fea, dismesso nella meta' degli anni sessanta. L'iniziativa e' stata presentata questa mattina al presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, da quattro Comuni vestini, Collecorvino, Moscufo, Cappelle sul Tavo e Montesilvano, i quali hanno stipulato un protocollo d'intesa nel 2016 e redatto una scheda progettuale per ottenere i finanziamenti. A breve si terra' un altro incontro con i progettisti mirato a rendere operativo l'iter amministrativo. "Si tratta di una iniziativa interessante e di forte impatto turistico e promozionale per l'area vestina - ha detto il presidente Luciano D'Alfonso -. Cercheremo di individuare i fondi necessari a realizzare l'opera che punta soprattutto a valorizzare il turismo nei centri vestini". La pista ciclabile, a Montesilvano, si colleghera' alla rete "Bike to Coast", ovvero la pista ciclabile che percorre l'intera costa abruzzese. All'incontro con il presidente Luciano D'Alfonso hanno partecipato i sindaci Antonio Zaffiri (Collecorvino) e Alberico Ambrosini (Moscufo), il vicesindaco di Cappelle sul Tavo, Lorenzo Ferri, e l'assessore comunale ai lavori pubblici del Comune di Montesilvano, Valter Cozzi

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Hotel Rigopiano, c’è un altro filone di inchiesta

"C'e' un altro filone dell' inchiesta, quello relativo al crollo, che riguarda l'iter autorizzativo e la realizzazione della struttura". Cosi' il procuratore della Repubblica di Pescara, Cristina Tedeschini, in merito alle indagini sul disastro dell'hotel Rigopiano di Farindola, costato la vita a 29 persone, il giorno dopo l'iscrizione di sei persone nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e omissioni colpose in materia di sicurezza sul lavoro. "Questo filone di indagine si colloca in un tempo diverso rispetto ai decessi e andra' a cercare i nomi di persone lontane nel tempo - spiega il magistrato - Il crollo e' avvenuto adesso e occorrera' andare a ricercare condotte colpose di chi, insieme naturalmente a una valanga, ha concorso a cagionare il crollo di un edificio, ovvero di chi ha preso le decisioni di realizzare quella struttura, del progettista, del geologo che forse doveva fare un esame del terreno".

"Se tra gli indagati non compaiono persone fisiche, dipendenti o rappresentanti della Prefettura o della Regione Abruzzo, la spiegazione e' che allo stato delle indagini non abbiamo individuato condotte di singole persone fisiche che paiano penalmente rilevanti, in relazione alle ipotesi di reato di cui oggi parliamo, cioe' omicidio colposo e lesioni colpose". Cosi' il procuratore della repubblica di Pescara, Cristina Tedeschini, che spiega come mai assieme ai sei indagati, tra i quali il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta e altri dipendenti dei due enti, non compaiono esponenti della Regione Abruzzo e della Prefettura di Pescara, contro i quali avevano mosso accuse alcuni legali dei familiari delle vittime. "La procura non fa il processo agli enti, ma fa le indagini sui comportamenti di persone fisiche - prosegue Tedeschini -. Quando si chiede dove sono la Regione o la Prefettura, sono questioni che chiamano in causa riflessioni diverse dalle nostre i piani di valutazione sono tanti e il mio piano di valutazione e' quello del penale, io non faccio responsabilita' civile, non faccio responsabilita' disciplinari e soprattutto non faccio responsabilita' politiche". In particolare, rispetto al ruolo di coordinamento della Prefettura di Pescara, Tedeschini spiega: "La mia indagine non mi ha portato li'. La mia indagine, che verte sulla ricostruzione dei fatti, sul capire chi doveva fare che cosa, chi stava dove e chi sapeva cosa - rimarca il magistrato - oggi mi porta su quelle sei persone fisiche".

"Sulla prevedibilita' dell'evento valanga sembrano confluire tante fonti di prova. Se oggi fossimo arrivati alla conclusione che la valanga non era prevedibile - rimarca Tedeschini - l'inchiesta l'avremmo chiusa, perche' l'evento imprevedibile, in base al codice, interrompe ogni nesso causale e a quel punto qualunque sciocchezza fosse stata commessa, sul piano penale sarebbe andata in archivio". Quanto alle indagini, il procuratore di Pescara spiega che la situazione e' ancora molto fluida. "Attualmente si vede il frammento di un'indagine in itinere - afferma Tedeschini - e delle migliaia di condotte che ci sono state segnalate, queste sono quelle che al momento ci sembrano meritevoli di approfondimento"."La societa' civile discute, confronta le sue idee, ha i suoi dolori e i suoi problemi, ci sono bambini orfani e ci dispiace, perche' questo e' un disastro, ma noi facciamo il nostro lavoro, stiamo zitti e dobbiamo parlare solo con gli atti giudiziari".

 

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