Cronaca

Allarme fra le associazioni ‘sfrattate’ dall’ex caserma Pierantoni di Chieti

C'e' preoccupazione fra le 42 associazioni, con oltre quattromila iscritti, che hanno sede nei locali dell'ex caserma Pierantoni di Chieti. L'immobile, infatti, e' destinato, nell'ambito di un accordo di programma fra Comune, Regione e Azienda per il diritto agli studio universitari, ad essere trasformato in casa dello studente. E in questi giorni le associazioni che operano nei piu' diversi settori, da quello culturale a quello sportivo a quello ricreativo, si sono viste recapitare dal Comune, proprietario dell'immobile che di recente e' stato ceduto in comodato d'uso trentennale all'Adsu, la comunicazione con la quale vengono invitate a riconsegnare i locali, per i quali pagano l'affitto, entro il prossimo 30 giugno. Questa mattina una quindicina di presidenti si sono ritrovati in uno dei locali della Pierantoni e hanno deciso di scrivere al sindaco di Chieti Umberto Di Primio per chiedere un incontro e soprattutto per individuare, fra i cosiddetti contenitori vuoti presenti in citta', una nuova sede nella quale trasferirsi.

Le associazioni hanno individuato una possibile alternativa nell'edificio dell'ex collegio S. Maddalena in centro storico, chiuso da anni, visto come la soluzione ideale sia perche' ubicato in centro storico e come tale raggiungibile a piedi sia perche' servito dal parcheggio della vicina piazza Garibaldi.

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Giovane morto a Castelnuovo, tre indagati

A meno di 24 ore dall'incidente che ieri mattina e' costato la vita a Roberto Morelli, il 32enne di Cercola morto dopo essere stato schiacciato da una balla di bottiglie di plastica pressate che stava caricando su un camion, nel piazzale di un'azienda a Castelnuovo Vomano, la Procura ha disposto l'autopsia sul corpo del giovane. Autopsia che sara' effettuata molto probabilmente nella giornata di giovedi' e in vista della quale sono state iscritte nel registro degli indagati, come atto dovuto, tre persone, tutte dell'azienda dove si e' verificata la tragedia. L'incidente si e' consumato in pochi istanti lunedi' mattina, con l'allarme dato dai dipendenti dell'azienda che hanno immediatamente chiamato il 118.

Ma vista la gravita' della situazione e' stato poi deciso di non attendere l'arrivo dei soccorsi, con il giovane portato direttamente in ospedale dove e' morto subito dopo. Dopo l'incidente l'area dove si e' verificata la tragedia e' stata posta sotto sequestro per permettere ai Carabinieri di effettuare i rilievi necessari.

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Crollo hotel Rigopiano, via libera dei familiari alla fiction di Michele Santoro

I familiari delle vittime della tragedia dell'Hotel Rigopiano hanno dato il via libera alla messa in onda del documentario "C'e' qualcuno", scritto da Michele Santoro. Il documentario sara' trasmesso venerdi' prossimo, 2 giugno, dalla Rai. L'ok e' arrivato dopo la visione in anteprima del lavoro di Santoro. "Al termine - si legge in una nota del comitato dei familiari delle vittime, presieduto da Gianluca Tanda - abbiamo ritenuto giusto approvare che il filmato venga messo in onda il 2 giugno, con la richiesta che ora segua un'inchiesta giornalistica finalizzata a ricercare antefatti e responsabilita'. Michele Santoro ha espresso il suo personale impegno a non spegnere le telecamere su Rigopiano il 2 giugno". Oltre a Tanda, erano presenti all'anteprima Santoro, altri familiari delle vittime e i loro legali

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Montesilvano, agente Municipale spara a un cane durante un controllo alla Stella Maris

Un agente della Polizia locale spara ad un cane che, secondo quanto riferito, stava per avventarsi contro di lui: e' accaduto all'interno della Stella Maris, l'ex colonia sul lungomare di Montesilvano, durante un controllo di routine all'interno della struttura, usata come ricovero di fortuna da stranieri e senzatetto. Nell'edificio gli agenti hanno trovato due stranieri con altrettanti cani. Un pitbull, sempre secondo la ricostruzione della Polizia locale, stava per aggredire uno dei due operatori che, a quel punto, ha estratto la pistola e ha sparato. L'animale e' stato ferito a una zampa ed e' poi stato affidato ad una clinica veterinaria. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri ed e' stato informato il magistrato dell'accaduto. I due stranieri sono stati identificati e invitati ad allontanarsi. A breve, secondo quanto appreso, gli accessi della Stella Maris dovrebbero essere murati.

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Ucciso durante operazione antidroga ad Alba Adriatica, il gip archivia

Hakin Haji, tunisino di 35 anni, era morto il 18 dicembre del 2014 ucciso da un colpo di pistola partito dall'arma di un carabiniere durante un'operazione antidroga in un appartamento di Alba Adriatica. Una morte per la quale i due militari che avevano effettuato il blitz erano stati indagati per omicidio preterintenzionale e per i quali adesso il gip Giovanni De Rensis ha disposto l'archiviazione del fascicolo. Archiviazione che era stata chiesta dalla stessa Procura e alla quale si era opposta la famiglia del tunisino. Nel disporre l'archiviazione il gip ha fatto proprie le ragioni esposte dal pubblico ministero, ritenendo sussistenti entrambe le scriminanti della legittima difesa e dell'uso legittimo delle armi.

I due militari, entrambi difesi dall'avvocato Gabriele Rapali, il 18 dicembre del 2014, sulla scorta di un'informazione confidenziale, avevano fatto irruzione in un'appartamento di Alba Adriatica dove si trovavano il tunisino e il fratello (che era riuscito a fuggire per poi essere arrestato a Napoli qualche giorno dopo). Secondo quanto ricostruito all'epoca l'uomo, alla vista dei Carabinieri, avrebbe cercato di allontanarli brandendo un coltello. A quel punto uno dei due militari avrebbe esploso un colpo di pistola, per spaventarlo. Colpo che, ha stabilito la perizia, fu sparato dall'alto verso il basso colpendo il 35enne alla gamba e recidendo l'arteria femorale.

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Rogo doloso in palazzina a Pescara, sei intossicati

E' di sei persone leggermente intossicate il bilancio di un incendio doloso che la notte scorsa, intorno alle tre, ha interessato il vano ascensore di uno stabile di via Rio Sparto 15, nel quartiere S. Donato a Pescara. Una volta scattato l'allarme, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del vicino Comando di viale Pindaro che, unitamente agli agenti della Polizia di Stato hanno prontamente provveduto a domare il rogo e a far uscire le persone dalle case, e in particolare alcuni anziani con problemi di deambulazione. Anche quattro agenti sono stati medicati sul posto per una leggera intossicazione, mentre un vigile del fuoco ha riportato un trauma ad un ginocchio. Personale della Misericordia ha poi allestito un tendone di primo soccorso. Secondo le prime indagini l'incendio sarebbe di origine dolosa. Due settimane fa in via Lago Di Capestrano il black out della cabina elettrica aveva provocato, sempre a Pescara, un incendio in una palazzina dove rimasero leggermente intossicati alcuni inquilini

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Operazione antidroga nell’Aquilano, 14 ordinanze di custodia cautelare

Le 'fototrappole' utilizzate dai carabinieri forestali per inquadrare gli orsi e altri animali protetti, utilizzati per immortalare gli spacciatori di un' associazione a delinquere da mezzo milione di euro l'anno, che nascondevano e recuperavano la droga da boschi, canneti e rive di fiumi. Questa la peculiarita' dell'inchiesta, definita "la prima grossa operazione tra le varie articolazioni dei Carabinieri dopo l'accorpamento della Forestale", che ha portato a 14 arresti, 12 dei quali eseguiti con 2 ricercati, e 33 indagati a piede libero, condotta dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Tagliacozzo, del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) del gruppo carabinieri forestali del capoluogo e della stazione carabinieri forestali di Avezzano. In un incontro con la stampa hanno illustrato i dettagli il comandante provinciale dell'Arma, Antonio Servedio, il comandante provinciale dei carabinieri forestali, Nevio Savini, il comandante del Nipaf, Antonio Rampini, e il comandante della Compagnia di Tagliacozzo, Edoardo Commande'.

"Le due componenti dell'arma si sono integrate in ogni momento con risultati di soddisfazione", ha rimarcato Servedio, mentre Savini ha svelato che "tutto e' partito da indagini separate, allora di carabinieri e forestale, su alcuni furti in istituti scolastici e abitazioni private, poi ci sono state convergenze investigative e operative su alcuni elementi. Tutti insieme, con la procura di Avezzano, si e' deciso di unire le forze nei primi mesi del 2016". Una persona e' stata catturata a Napoli, una all'Aquila e a Sulmona e anche nel capoluogo sono stati registrati numerosi episodi di spaccio. "Durante le indagini ci sono stati tantissimi recuperi di stupefacenti - ha aggiunto - molte volte venivano occultati in zone di bosco o vicino ai corsi d'acqua o tra i canneti". Commande' ha svelato come il traffico fosse "imperniato sulla provenienza della sostanza da Milano, attraverso viaggi con auto private, che rifornivano in particolare la provincia dell'Aquila, soprattutto Avezzano, e il Teramano. In precedenza c'erano stati arresti di 4 persone, di cui 3 in flagranza. Tra i sequestri abbiamo 130 grammi di cocaina, 1,6 chili di hashish, 2 chili di marijuana - ha aggiunto - il valore dello stupefacente sequestrato e' di circa 50 mila euro, per un giro d'affari annuo dell'associazione stimato in 500 mila euro".  Il reato contestato e' l'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le misure sono state emesse dai giudici per le indagini preliminari dei tribunali dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, e di Avezzano, Francesca Proietti, su richiesta dei sostituti procuratori Fabio Picuti e Lara Seccacini. L'inchiesta e' supportata da una mole definita "notevole" di intercettazioni telefoniche e ambientali, anche con l'uso di gps su alcuni dei mezzi usati per il trasporto. Gli indagati, di cui 2 donne, sono 21 marocchini 11 italiani e un afgano.

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La Guardia di finanza di Chieti dona 27mila litri gasolio sequestrato

La Guardia di finanza di Chieti, su autorizzazione della procura della Repubblica e del tribunale della città, ha consegnato oltre 27mila litri di gasolio alla protezione civile Pivec di L’Aquila che li destinerà per il rifornimento dei propri mezzi tecnici speciali, generatori di corrente, ruspe, e altri, nell’attività di pronto intervento e di assistenza alla popolazione in caso di calamità naturali. L’assegnazione del prodotto è frutto dell’applicazione di una innovativa norma che prevede la possibilità per l’autorità giudiziaria di affidare in custodia giudiziale alle forze di polizia, ove ne facciano richiesta, per l’impiego nelle relative attività, i prodotti energetici idonei alla carburazione e alla lubrificazione, sottoposti a sequestro penale.

Il gasolio che verrà utilizzato per i soccorsi è stato sequestrato nel dicembre 2015 nell’ambito di una operazione del Nucleo mobile della Compagnia di Chieti, che ha consentito di intercettare un carico tra l’Italia, la Germania e la Repubblica Ceca. Il prodotto sequestrato, di scarsa qualità qualora fosse stato utilizzato per l’autotrazione, era contenuto in una cisterna, in violazione delle più elementari norme di sicurezza stradale, pronto per essere 'contrabbandato' sul territorio nazionale in completa evasione delle accise dovute. L’attività investigativa della Guardia di Finanza di Chieti, oltre a inserirsi nella missione istituzionale del contrasto ai traffici illeciti nel settore dei prodotti petroliferi che danneggiano gli imprenditori onesti e la collettività, ha offerto un importante sostegno alla 'macchina dei soccorsi' dispiegata in aiuto delle popolazioni del Centro Italia colpite dalle recenti calamità naturali.

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Crollo hotel Rigopiano, ascoltato dal Pm il dirigente della Protezione civile

Dopo la richiesta dei legali del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e del tecnico comunale Enrico Colangeli (entrambi indagati), è stato sentito dal Pm della Procura di Pescara Andrea Papalia, il dirigente del Servizio Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sul disastro dell'Hotel Rigopiano nel quale morirono 29 persone in seguito alla valanga dello scorso gennaio. Secondo la tesi dei legali del sindaco 'Se la Regione Abruzzo, come previsto avesse realizzato la Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga (Clpv), oggi le 29 persone morte a Rigopiano sarebbero vive. Nel marzo del 2014 la Regione diede l'ordine alla Protezione civile di redigere la Clpv, essenziale per applicare la norma. La legge avrebbe imposto vincoli edilizi e ordini di sgombero per tutte le strutture situate in aree vanghe e dunque non ci sarebbe stato il disastro dell'Hotel Rigopiano'.

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Coldiretti L’Aquila: a rischio le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio

Anche le coltivazioni delle lenticchie di Santo Stefano di Sessanio sono state prese d’assalto dai cinghiali che, con l’arrivo della stagione calda, sono sempre più affamati. L’allarme arriva da Coldiretti L’Aquila in seguito a numerose segnalazioni da parte di imprenditori agricoli circa le incursioni notturne di branchi di selvatici in cerca di cibo. “La situazione è ormai fuori controllo – dice Massimiliano Volpone direttore di Coldiretti L’Aquila – purtroppo i provvedimenti emanati dalle istituzioni preposte si stanno dimostrando inefficaci rispetto alla gravità del fenomeno, che tende a peggiorare giorno dopo giorno e con l’arrivo del caldo sarà difficilmente affrontabile. Abbiamo ricevuto segnalazione da parte di numerosi agricoltori locali soprattutto della zona di Santo Stefano. I raccolti sono persi e in queste situazioni ci sono aziende che rischiano di buttare al vento il lavoro di mesi. I cinghiali si cibano principalmente di legumi e cereali ma anche di tartufi e zafferano che in certe zone dell’aquilano sono produzioni preziose su cui si basa l’economia e l’immagine di tante aziende. La situazione è gravissima – conclude Volpone - I terreni destinati alla  coltivazione del prezioso legume, oggi , sono divenuti  luoghi per alimentare la fauna selvatica che si rifugia  nelle riserve e nelle aree protette. Il diritto di fare impresa è venuto meno”.

Coldiretti sottolinea che, tra le regioni produttrici di legumi, l’Abruzzo vanta una piccola ma importante nicchia di riferimento per qualità e prestigio delle produzioni:  non solo lenticchie ma anche ceci e fagioli sono sempre più gettonati e al centro delle ricette più prelibate e richieste nei ristoranti stellati e negli agriturismi più accreditati.

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