Pescara, a giugno partono i lavori di rigenerazione della Pineta Dannunziana

Partiranno a giugno gli interventi di rigenerazione ambientale della riserva della Pineta Dannunziana di Pescara.  L’annuncio è giunto al termine di una riunione cui hanno partecipato, oltre al sindaco Carlo Masci, il vicesindaco e assessore al Verde e ai  Parchi Gianni Santilli, il dirigente del settore Giuliano Rossi, il funzionario responsabile del servizio Mario Caudullo e, per il comitato di esperti, Nevio Savini, Dario Febbo e Gianfranco Pirone, oltre naturalmente ad agronomi e rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Dopo l’aggiornamento sull’iter amministrativo e progettuale della rinascita della Pineta, quindi su quali siano gli interventi in essere e quali quelli che verranno messi in atto a breve, l’ufficio Verde del Comune, rappresentato da Mario Caudullo, ha illustrato in particolare come verrà ripartita la somma di 1,2 milioni di euro frutto degli indennizzi versati all’Amministrazione comunale dalla compagnia di assicurazioni a seguito dell’incendio del 1° agosto del 2021. L’analisi delle priorità ha infatti permesso di definire i tempi di esecuzione della prima tranche di lavori, consistente in:

  • manutenzione straordinaria e sostituzione della recinzione ammalorata posta su via Pantini, attività funzionale anche alla messa in esercizio della nuova viabilità;
  • la progettazione di recepimento delle linee guida trasmesse dalla Fondazione Alberitalia (*) per l’esbosco delle piante morte in tutto il comparto 5 e in parte di quelli 3 e 4.

Riguardo a quest’ultimo punto va precisato, a scanso di equivoci, che la vegetazione già esiste sulle aree di intervento ma che, per fuoriuscire pienamente, la stessa ha bisogno della rimozione degli alberi ancora in piedi che rischiamo di cadere, garantendo nel contempo anche la sicurezza delle operazioni colturali. In questa fase, è stato rimarcato durante il confronto di oggi pomeriggio,  verrà lasciata sul fondo della pineta un’adeguata necromassa con una sufficiente presenza di sostanza organica, ma limitando il rischio di nuovi incendi, la presenza di organismi fitofagi e di insetti patogeni. L’esbosco verrà condotto con il minore impatto possibile sulla vegetazione e sul novellame dei pini in ricrescita.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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