A Pescara una delle manifestazioni di protesta indette, per sabato scorso, in Italia nell’ambito del World Wide Price for Freedom è stata bloccata dalla Polizia. Gli aderenti dell’associazione ritengono che lo stato di emergenza proclamato dal Governo, a causa della pandemia da coronavirus, abbia portato all’adozione di disposizioni lesive dei diritti dei cittadini, con restrizioni delle libertà personali inaccettabili e che non troverebbero giustificazione neppure nel principio di tutela della salute pubblica. A Pescara l’iniziativa è stata bloccata dalla polizia. Attraverso i social network, per mezzogiorno, senza preavvisare, come è d’obbligo, l’autorità di Pubblica sicurezza, era stato organizzato un raduno in Largo Mediterraneo – Nave di Cascella, con oltre 100 adesioni. Il servizio di prevenzione del Covid-19 predisposto dal questore Luigi Liguori e svolto dalla Digos, ha consentito di individuare e identificare, sul posto, il promotore locale della manifestazione e i primi partecipanti, alcuni dei quali sanzionati perché sprovvisti di mascherina e fortemente resistenti ad indossarla. Questa attività ha dissuaso tutti gli altri, determinando nelle persone presenti e in quelle che stavano per raggiungere la piazza, la scelta di non porre in essere la contestazione.
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