Pescara, una casa confiscata ospiterà le donne vittime di violenza

L’amministrazione comunale di Pescara annuncia la nascita di due case di seconda accoglienza (‘di sgancio’), da realizzare al piano terra e al piano superiore di una palazzina residenziale, in strada Colle Marino, confiscata alla criminalita’. Dopo i lavori di ristrutturazione finanziati con 315 mila euro dal Pnrr (Agenzia per la coesione sociale), saranno ospitate le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza: donne sole o con i propri figli. Il progetto ‘Demetra’ ha il duplice obiettivo di ridurre il rischio di rientro delle donne in casa, nel caso in cui non abbiano la possibilita’ di mantenersi economicamente, e di aumentare progressivamente la capacita’ di empowerment e l’autonomia delle vittime di violenza. “Gli appartamenti, spiega il vicesindaco Adelchi Sulpizio – saranno sistemati e resi funzionali per ospitare a canone concordato (per un periodo massimo di 18 mesi) due nuclei familiari e cioe’ una donna sola e una con due figli. Per le beneficiarie sara’ prevista la possibilita’ di avvalersi del sostegno di professionisti altamente specializzati. Demetra e’ solo uno dei tasselli pensati, progettati e costruiti dal Comune di Pescara per il contrasto alla violenza sulle donne: dal 2006 Pescara, insieme ad altri Comuni (Torino, Napoli, Palermo e Venezia), e’ una citta’ pilota del 1522, il numero antiviolenza nazionale, e ha attivato una rete antiviolenza interistituzionale, dal 2004. Tra i servizi promossi c’e’ il Centro antiviolenza gestito in convenzione con l’associazione Ananke, c’e’ la prima Casa rifugio d’Abruzzo, e c’e’ anche il Centro per accogliere gli uomini maltrattanti”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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