Riapre Café Les Paillotes, il ristorante gourmet fiore all’occhiello della riviera abruzzese. Da qualche giorno, le porte di questo simbolo di bellezza esotica e cura dei dettagli, si sono aperte per presentare nuovo chef e nuovo menù in un’atmosfera che da sempre sfoggia un elegante tropical mood. Si rinnova il connubio tra i prodotti della natura e i piatti gustosi e armonici che hanno reso la location pescarese conosciuta ben oltre i confini abruzzesi. Su tutto, la supervisione del maestro Heinz Beck, tre stelle Michelin.
Ed è proprio dal team Beck che arriva il nuovo resident chef, Francesco Nunziata, classe 1987, che guiderà una brigata quasi tutta “in rosa”, composta da talenti confermati nel tempo e nuovi elementi. Nunziata, dopo la formazione scolastica avvenuta ad Ottaviano, in provincia di Napoli, e alcune esperienze di formazione “sul campo” dove impara presto a lavorare con i gusti e i sapori della sua terra, sente l’esigenza di sfamare la propria curiosità e coltivare la passione per la cucina iniziando a girare l’Italia, fino a raggiungere il regno dello chef Heinz Beck, il tristellato La Pergola a Roma. E’ a questo punto che il sogno coltivato con dedizione diventa realtà.
“Il rapporto professionale con lo chef Beck”, afferma Nunziata, “dura ormai da 10 anni e mi ha dato la possibilità di formarmi sia in Italia che all’estero, a Londra, per poi portarmi a gestire come executive chef la cucina di Attimi, prima quella di Fiumicino e poi quella di Milano City Life. E dopo il lockdown e i patimenti delle chiusure legate al Covid, si ripresenta per me la bellissima possibilità di tornare a Pescara come chef del prestigioso ristorante Café Les Paillotes, dove anni fa sono stato sous chef”.
Insieme al nuovo chef arriva anche un nuovo menù, prezioso, raffinato e nello stesso tempo verace. “Ad oggi, definire un modo personale di cucinare non è più credibile”, spiega Nunziata, “le esigenze variano e con esse cambiano metodi e pensieri sia dei clienti sia di coloro che il cibo lo realizzano. Chi dice che fa cucina creativa ormai è superato, quella tradizionale la fanno tutti… il problema è che in molti in questo settore lavorano per il proprio ego, cercando di identificarsi in uno status e rischiando così di diventare simili tra loro. Io mi impegno per cucinare sempre di cuore, ma con la testa, inseguendo la cosa più buona, la semplicità”