Sanità, Parruti lancia l’idea di una fondazione Asl Pescara

“Stiamo pensando alla realizzazione di una Fondazione Asl di Pescara perche’ c’e’ una vocazione che questa vicenda ha reso ancora piu’ evidente nella nostra realta’ di grande ospedale di urgenza capace di grandi rivolgimenti e rapide rivoluzioni, cioe’ quella dell’ospedale professionalizzante. Noi siamo sicuri che con un fondo che favorisse la formazione post-doctoral in Pescara e tutto l’Abruzzo per il il tramite dell’hub di Pescara, innanzitutto con l’universita’ di Chieti, noi potremmo pensare ad un mondo in cui le professionalita’ che ci servono per migliorare specifici settori dell’industria biomedica, ma ancora piu’ tutto quello che e’ ovviamente servizio sanitario avanzato e tutto quello che puo’ essere lancio di base per attivita’ imprenditoriale sul territorio, potrebbero con i nuovi spazio una vera e propria interdigitazione dei settori strategici”. A rendere note le intenzioni sul futuro dell’ospedale Spirito Santo e’ stato Giustino Parruti, direttore del reparto di Malattie infettive della Asl pescarese.  Questo dunque, nella sua idea, il destino del Covid Hospital quando l’emergenza sara’ finita e che lo stesso Parruti preferirebbe si definisse “ospedale aggiuntivo di Pescara”. La “pluridisciplinarita’” e la diversa organizzazione del lavoro imposta dall’emergenza, e’ un valore, ha sottolineato, su cui “vogliamo fondare il futuro. “Vogliamo puntare realmente ad una interazione diversa fra specialisti, ad uno spazio infinitamente diverso nell’ambito dell’area medica – ha aggiunto – vorremmo poter fornire a tutto il mondo imprenditoriale e non di questa citta’, un’assistenza piu’ programmata, piu’ degna di questo ambito, non gravata di quegli stessi elementi che giustamente sono totalmente e analiticamente richiamati nel documento, cioe’ il distanziamento nell’ambito di cura esattamente come nel posto di lavoro, la programmazione degli accessi in ospedale molto piu’ di quello che e’ stato prima, la possibilita’ di un’interazione in remoto di tutto cio’ che puo’ essere teleconsulto in modo da ridurre l’affollamento, cioe’ – ha proseguito – la riorganizzazione insomma moderna dei servizi che portino a una maggiore soddisfazione dei professionisti e dell’utenza”. La “sfida”, ha concluso “e’ quella di poter ripensare un ospedale diversamente devoto al suo territorio e alle strutture produttive”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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