Si è svegliato il 18enne finito in coma dopo un pugno

Il ragazzo di 18 anni di Lanciano aggredito il 17 ottobre dietro la vecchia stazione del comune e finito in coma all’ospedale di Pescara si è svegliato. Al centro di riabilitazione di Porto Potenza Picena, in provincia di Macerata nelle Marche il ragazzo fa riabilitazione e sta riprendendo le attività motorie. Cammina e parla, l’aggressione ha determinato problemi cognitivi e comportamentali, spiega la madre. Il giovane è lontano da casa, ma non vede l’ora di riabbracciare i suoi familiari. Racconta la brutta esperienza del pestaggio di quattro mesi fa. Quella sera, all’ex stazione Sangritana, ascoltava musica e un ragazzino gli si avvicina e gli dice di abbassare il volume e “la cresta”. Il ragazzo risponde che non ha capelli: “La cresta non la posso abbassare”. L’altro reagisce. Il gruppetto discute, il 18enne, l’amico dominicano di 26 anni e la sua fidanzata se la devono vedere con cinque ragazzi imbestialiti, tra questi anche tre minori di cui un quattordicenne e due tredicenni. Parte un pugno contro il suo amico e il 18enne, per calmare le acque, dice di non aver voglia di discutere, non risponde alle provocazioni e si gira di spalle per tornare a casa. Uno dei cinque, minorenne, approfitta per colpirlo alla tempia sinistra. Il ragazzo torna a casa, si mette a letto e sanguina, ha la testa spaccata e così va in coma. I cinque del branco sono stati denunciati alla procura di Lanciano e a quella per i minorenni dell’Aquila. Il 14enne, di origine rom unico imputabile dei tre minorenni coinvolti nell’aggressione, viene arrestato a dicembre e scarcerato il 21 gennaio perché il giudice per le indagini preliminari, del tribunale dei minori dell’Aquila, accoglie l’istanza del difensore del 14enne, Vincenzo Menicucci, ridimensionando i fatti e modificando il provvedimento cautelare.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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