Strada Parco, il Consiglio di Stato ribalta la decisione del TAR

Il Consiglio di Stato (V sezione) ha riformato l’ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo di Pescara con la quale era stato accolto il ricorso presentato dal comitato “Strada Parco Bene Comune” che chiedeva di bloccare il via libera arrivato dal Ministero per le infrastrutture e la mobilità per il transito della filovia sull’ex tracciato ferroviario. Lo scorso settembre il TAR aveva rilevato che «Lo stesso interesse pubblico dell’amministrazione, vista comunque la già lunga durata complessiva del procedimento amministrativo in questione, appare meglio tutelato rinviando al definitivo accertamento giurisdizionale la realizzazione di opere che viceversa resterebbero, in caso di soccombenza, non utilizzate e da demolire». Il Consiglio di Stato ha ritenuto invece «meritevole di apprezzamento, in particolare, il secondo motivo dell’appello cautelare» e altresì il terzo «concernente l’errata valutazione del periculum in mora  in primo grado», inerenti sicurezza stradale e piano ambientale. 

«Avevo detto più volte che la sentenza del TAR presentava elementi per essere riformata – così il sindaco Carlo Masci –. Le versioni dei progetti approvati e validati dal Ministero fino alla terza perizia di variante non sono mai state  sostanzialmente difformi fra loro, risultando sempre in linea con i contesti ambientali, con i pareri acquisiti dal Comitato VIA e con il nulla osta rilasciato dal Ministero ai fini della sicurezza, sicché il nulla osta sulla terza variante per le sue oggettive caratteristiche non necessitava di alcuna riedizione delle procedure di valutazione ambientale. A gennaio entreranno in servizio lungo la strada Parco cinque autobus elettrici che saranno un segnale visibile e importante della nostra transizione verso una città più green e ancora più vivibile. La Strada parco come strada di comunicazione è stata concepita con una filosofia ambientalista che è a tutto tondo, a partire dall’arredo urbano di alberi, siepi e piante. Ricordo poi a tutti che l’ex tracciato entrò in possesso dell’Amministrazione comunale proprio con questa finalità, e che la pista ciclabile destinata alla mobilità senza motore scorre parallela alla strada pensata invece per mezzi ecologici. I due sistemi possono e devono coesistere».      

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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