Il Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Teramo, ha sequestrato l’intero palazzo che nel centro di Teramo ospita diversi indirizzi di liceo, scuole primarie e secondarie e poi anche il convitto, per un totale di 1200 studenti. A spingere la magistratura ad adottare l’importante provvedimento che ha mandato su tutte le furie i genitori degli alunni, dubbi sulla sicurezza, a cominciare da quello sismico che non avrebbe raggiunto il livello minimo stabilito per Legge al 60% per gli edifici ad uso scolastico. Al momento non ci sono indagati.
Il sequestro del palazzo – di proprietà della Provincia di Teramo – è la conseguenza dell’inchiesta della procura, condotta dal pm Davide Rosati, che si basa su uno studio peritale dei tecnici del Comitato tecnico amministrativo del provveditorato interregionale delle opera pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, la cui valutazione dell’indice di vulnerabilità sismica dello storico edificio – inaugurato 90 anni fa – confuta le conclusioni di quelli fatti dalla Provincia di Teramo tra il 2017 e il 2019. La struttura ospita lo storico liceo classico, ma anche i licei scientifico e coreutico, oltre a 14 classi di scuola primaria e secondaria di primo grado. Per tutti gli studenti, circa 1.200, si stanno cercando soluzioni alternative e provvisorie per garantire la prosecuzione delle lezioni dell’anno scolastico in corso. Il Comune di Teramo risponde della scuola elementare e media annessa al Convitto e dei suoi convittori, una sessantina di studenti fuori sede che sono stati sistemati temporaneamente in albergo. Per una decina di giorni non ci sarà attività scolastica, in attesa di individuare quale scuola darà loro ospitalità: elementari e medie andranno tra la De Iacobis e la San Berardo e sarà garantita la mensa a tutti quelli alunni che ne usufruivano.