Tetti di spesa alle cliniche, rinviato a giudizio l’ex governatore

A processo il 6 dicembre, davanti al giudice Maria Michela Di Fine, l’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, l’ex sub commissario Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e i due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lanfranco Venturini, accusati a vario titolo di falso, violenza privata e abuso d’ufficio, nell’ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010. Questa mattina, nell’aula nove del tribunale di Pescara, e’ stata completata la discussione, con le ultime arringhe delle difese e un breve intervento del pm Andrea Papalia. Alle 13.30 e’ arrivata la sentenza del Gup Gianluca Sarandrea che ha rinviato a giudizio i cinque imputati per tutti i capi d’imputazione. Il procedimento prese il via dall’esposto presentato dal titolare della clinica privata Synergo, in seguito al ridimensionamento dei tetti di spesa per le cliniche private. Secondo l’accusa, l’ex governatore Chiodi, coinvolto in qualita’ di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Sempre a giudizio dell’accusa, l’ex presidente della Regione avrebbe fatto pressioni sulle cliniche per far firmare quei contratti e avrebbe tenuto un “generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all’attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa”

“Sono l’unico politico in Italia che nei rapporti con la sanita’ privata e’ finito sotto processo per avere fatto l’interesse pubblico, con l’accusa di avere violentato la sanita’ privata, anche se non credo di avere tutta questa potenza per violentare possessori di emittenti televisive ed oggi anche di giornali, senza dimenticare che la sanita’ privata in alcune zone, magari non in Abruzzo, e’ qualcosa che fa tremare”. Cosi’ l’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha commentato la sentenza di rinvio a giudizio, pronunciata dal gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, nell’ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010. “Se ci fate caso ci sono due presidenti di Regione che hanno concluso il proprio mandato con vicende attinenti la sanita’ privata – ha proseguito Chiodi, riferendosi alla Sanitopoli che travolse il suo predecessore Del Turco – per ragioni diversissime, ma con gli stessi Pm e le stesse parti civili. La sanita’ privata in Abruzzo ha una storia faticosa – rimarca l’ex governatore – Gaspari la definiva ‘rapace amministratore di risorse pubbliche’. Chiodi ha poi detto di essere “tranquillo per il mio operato e fiero di cio’ che ho fatto, perche’ ho fatto si’ che che ci fossero i contratti, visto che in Abruzzo prima non c’erano e si regalavano 200 milioni di euro alla sanita’ privata. La legge li prevedeva ed era dunque necessario che ci fossero, anche se certo non erano abituati a vederli e contavano sul fatto che non ci fossero, perche’ cio’ avrebbe facilitato le loro possibilita’ speculative in senso economico – ha aggiunto l’ex governatore, in riferimento alle cliniche private -. Inoltre ho ridotto il budget della sanita’ privata, ho risanato la sanita’ e nel frattempo sono aumentati i Livelli essenziali di assistenza”. Infine Chiodi ha osservato che “la maggior parte delle volte c’e’ il rinvio a giudizio, le Procure vanno avanti e i gup fanno cosi’, ma nel processo sara’ piu’ facile dimostrare l’infondatezza delle accuse, anche se e’ un po’ strano vedersi perseguiti penalmente per questo”

“E’ andata benissimo dal punto di vista delle parti civili, visto che e’ stato disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per tutti i capi d’imputazione. Ritenevamo inevitabile e imprescindibile una verifica dibattimentale”. Cosi’ Tommaso Marchese, legale delle parti civili Synergo e Villa Serena, commenta il rinvio a giudizio dell’ex governatore Gianni Chiodi e degli altri quattro imputati nell’ambito del procedimento sui tetti di spesa alle cliniche private per l’anno 2010. “Questa non e’ una pronuncia di condanna, ma un rinvio a giudizio degli imputati – osserva Marchese – e nel dibattimento avremo modo di dimostrare che quello che abbiamo denunciato, dedotto e argomentato in sede di udienza preliminare e’ piu’ che sufficiente per fondare le responsabilita’ degli imputati”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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