Dalla Commissione regionale Politiche europee critiche alle procedure comunitarie

La IV Commissione Consiliare del Consiglio regionale d’Abruzzo ha approvato le Osservazioni della Regione alla Proposta di Regolamento Europeo che fissa le condizioni e la procedura con le quali la Commissione Europea puo’ chiedere, direttamente alle imprese, di fornire informazioni in relazione al mercato interno. Sul documento, noto con la sigla COM (2017) 257, era gia’ arrivato il parere della III Commissione Consiliare, titolare delle competenze per l’Agricoltura, per lo Sviluppo Economico e le per Attivita’ Produttive. La base della proposta di regolamento prevede che la Commissione Europea potrebbe richiedere informazioni alle imprese quando ritiene che ci sia una grave difficolta’ nell’applicazione del diritto dell’Unione Europea riguardo al funzionamento del mercato unico e quando queste informazioni non siano gia’ disponibili perche’ fornite da uno Stato e pubbliche, oppure quando fornite da una qualche altra persona fisica o giuridica. La posizione dell’Abruzzo e’ critica rispetto a tale proposta, che imporrebbe ulteriori oneri amministrativi e finanziari per le imprese tutt’altro che trascurabili.

In base alle stime prodotte dalla stessa Commissione europea, il costo che una PMI potrebbe trovarsi ad affrontare per una singola risposta varierebbe da 300 a 1.000 , cui possono aggiungersi altri 1.000 per la consulenza giuridica. Inoltre, in caso di ritardo o inadempimento, l’impresa andrebbe incontro ad ammende e penalita’ di mora di entita’ sproporzionata: le ammende possono arrivare fino all’1% del fatturato totale realizzato durante l’esercizio precedente, mentre le penalita’ di mora possono toccare il 5% del fatturato medio giornaliero dell’impresa o dell’associazione di imprese per ogni giorno lavorativo di ritardo. Un altro elemento di criticita’ sollevato dall’Abruzzo, poi, e’ la possibilita’ che la Proposta di Regolamento offre alla Commissione Europea, ove ricorrano determinate condizioni, di divulgare le informazioni fornite dalle imprese, nonostante siano ritenute dalle imprese stesse coperte da segreto. Infine la proposta prevede che nell’ipotesi in cui le informazioni fornite dalle imprese siano ritenute pertinenti dalla Commissione europea, la stessa possa aprire una procedura di infrazione nei confronti dello Stato membro senza nemmeno una fase di contraddittorio con lo stesso. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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