Uxoricida si suicida in carcere a Teramo

Si è tolto la vita in carcere a Teramo Giuseppe Santoleri, condannato in concorso con il figlio Simone, per l’omicidio della pittrice Renata Raposelli, sua ex moglie e madre di Simone. Nella notte, secondo fonti del carcere, l’uomo, 77 anni, avrebbe deciso di farla finita, soffocandosi nel suo letto.

L’anziano era detenuto dopo la condanna definitiva per l’omicidio avvenuto il 9 ottobre 2017 a Giulianova. Il cadavere fu ritrovato dopo tre mesi nelle campagne di Tolentino, nel Maceratese. Giuseppe Santoleri era stato condannato in primo grado a 24 anni di reclusione, pena poi ridotta a 18 anni in secondo grado.  “Santoleri è stato ammazzato dallo Stato italiano, dalle lungaggini processuali e dall’incuria ed inadeguatezza dell’Istituto carcerario”. Così l’avvocata dell’uomo, Federica Di Nicola. “Era un uomo malato – prosegue la Di Nicola – anziano sfinito da un vissuto logorante. Un uomo le cui condizioni di salute si sono appalesate incompatibili con la detenzione carceraria. Per questo ho lottato per ottenere la concessione di una misura alternativa alla detenzione, con istanza depositata il 18 gennaio scorso presso il Tribunale di sorveglianza dell’Aquila: avevo trovato una struttura in Selva di Altino idonea a garantire a Giuseppe cure necessarie ed adeguate. Ho tentato di accelerare i tempi- prosegue l’avvocatessa – rivolgendomi anche al garante dei detenuti, il quale ha ovviamente omesso di riscontrare le mie richieste, ho sollecitato il carcere a una maggiore attenzione, ho cercato di muovere a pietà i giudicanti, ma tutto ciò è stato inutile, perché Giuseppe non ha avuto la forza di aspettare. Mi sento fortemente affranta e delusa, come donna e come avvocata, tutti i miei tentativi di aiutare Giuseppe si sono rivelati inutili”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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