
“Il gravissimo fatto è stato quindi denunciato alla Procura di Teramo e a tutti gli altri organi competenti, con un dettagliato esposto in cui si ripercorre minuziosamente la cronologia di tutte le comunicazioni fatte agli enti con PEC e addirittura punto GPS di localizzazione del nido. Tutto questo impegno volontario evidentemente non è servito a nulla. Addirittura la SOA aveva segnalato la presenza di una coppia della specie in atteggiamento riproduttivo nel lido in questione già il 3 aprile, con una pec inviata alla Guardia Costiera, all’AMP Cerrano, al Comune di Tortoreto e alla Regione Abruzzo, ufficio parchi. Il 6 aprile la biologa volontaria della SOA aveva trovato il nido con un uovo e praticamente in tempo reale avevamo inviato un’altra PEC agli stessi destinatari. Abbiamo avvisato che avremmo pure delimitato il nido, cosa che abbiamo puntualmente fatto. L’8 aprile era comparso un secondo uovo, quindi tutto sembrava andare per il meglio. Invece sabato 10 aprile la triste “sorpresa”: durante il controllo abbiamo constatato che c’era un trattore al lavoro per livellare e “pulire” la spiaggia. Risultato: nido scomparso e area completamente alterata nonostante precise norme che tutelano le zone di nidificazione e i nidi di questa specie. Facciamo notare che un nido di Fratino dal punto di vista legale è allo stesso livello di tutela del nido di Aquila reale e, tra l’altro, ormai la specie ha numeri in termini di nidificazione quasi comparabili tanto è in declino! Dichiara Massimo Pellegrini, naturalista e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese “Sulle spiagge abruzzesi regna il caos. Ognuno fa quello che gli pare. In poche settimane di monitoraggio siamo all’ottavo esposto, tra lavori con i mezzi meccanici, nuovi stabilimenti balneari, alterazioni varie. In un altro comune del teramano siamo riusciti a fermare le ruspe appena in tempo e ora, guarda caso, proprio lì c’è un nido di Fratino. Senza il nostro intervento probabilmente non avrebbe trovato dove nidificare”.