Segna il +4% nel 2020 la spesa delle imprese italiane per la cybersecurity, per un valore di mercato che arriva a 1,37 miliardi di euro. Il trend rallenta rispetto al 2019 (quando era stato registrato il +11%), ma nonostante la pandemia la crescita del settore non si arresta. E’ quanto emerge dall’analisi dell’osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano. “Il mercato non ha smesso di crescere e la maggior parte delle imprese ha colto l’occasione per investire, rinnovarsi e aumentare la sensibilità dei dipendenti sul tema”, ha detto Alessandro Piva, direttore dell’osservatorio. Nel corso dell’anno, rivela un sondaggio tra le aziende, per il 40% delle grandi imprese sono aumentati gli attacchi informatici rispetto all’anno precedente a causa della diffusione improvvisa del remote working e all’uso di dispositivi personali, reti domestiche e piattaforme di collaborazione che hanno aumentato le opzioni di attacco. Più intrusioni hanno portato il 40% delle aziende ad aumentare gli investimenti, contro il 19% che ha tagliato il budget per la sicurezza informatica (erano solo il 2% l’anno scorso). “Il mercato italiano della cybersecurity resta ancora limitato in rapporto al Pil, con un’incidenza di appena lo 0,07% nel 2019: circa 4-5 volte in meno rispetto ai paesi più avanzati”, ha evidenziato Gabriele Faggioli, responsabile scientifico dell’osservatorio. “Dalla ricerca – ha chiosato – emerge anche la necessità di rafforzare il presidio delle normative, anche considerando le sanzioni comminate dalle Autorità competenti e gli importanti data breach di cui si ha avuto notizia nel corso dell’anno”
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