Aumentano del 22 per cento i certificati di malattia nel quarto trimestre 2020

Nel quarto trimestre del 2020, complice la seconda ondata di Covid 19, sono arrivati all’Inps 7,15 milioni di certificati di malattia con un aumento del 22% sullo stesso periodo del 2019. Le assenze dal lavoro hanno avuto una durata piu’ lunga anche a causa della quarantena per evitare il contagio equiparata alla malattia e hanno superato nel periodo i 45,5 milioni di giorni con il 55% di aumento rispetto allo stesso periodo del 2019. “L’incremento del numero dei certificati nel quarto trimestre 2020, scrive l’Inps nell’Osservatorio sulla malattia – e’ dovuto probabilmente alla seconda ondata dell’epidemia da Covid-19. Da ottobre l’impennata dei contagi, con tutte le attivita’ produttive aperte, puo’ aver determinato un maggiore ricorso alla malattia dei lavoratori pubblici e privati, sia da parte di coloro che hanno effettivamente contratto il virus, sia da parte di quanti venuti a contatto di persone contagiate e costretti alla quarantena, non hanno potuto svolgere il loro lavoro in modalita’ agile”. I certificati del settore privato sono stati 5,5 milioni con un aumento tendenziale del 25,6% mentre quelli del settore pubblico sono stati 1,6 milioni con un aumento dell’11,2%. Per i giorni di malattia si e’ avuto un aumento del 56% per il settore privato con quasi 35 milioni di giorni di assenza per malattia mentre il settore pubblico ha avuto un aumento del 52% con 10,5 milioni di giorni. La percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia e’ sempre piu’ alta nel pubblico con il 25% (il 23% un anno prima) a fronte del 18% del settore privato (il 17% un anno prima). I lavoratori dipendenti interessati al controllo d’ufficio dello stato di malattia da parte dell’Inps – ricorda l’Istituto – erano nel dicembre 2019 (ultimo dato disponibile) 14,1 milioni, di cui 3,1 nel settore pubblico (polo unico) e 11 nel settore privato (assicurati). L’Inps puo’ pero’ effettuare controlli, su richiesta del datore di lavoro, anche per i lavoratori privati non assicurati (3,4 milioni) e per i lavoratori pubblici non appartenenti al Polo unico (circa 91 mila unita’). Il numero dei certificati di malattia cresciuto nella media italiana del 22% nel quarto trimestre e’ il risultato di un aumento del 27,2% al Nord, di un +12,5% al Centro e di un +18,9% al Sud. I dati scontano un utilizzo dello smart working piu’ basso rispetto al secondo trimestre e l’apertura di gran parte delle attivita’. Quindi se nel periodo del lockdown e quello immediatamente successivo si era registrato un calo tendenziale dei certificati di malattia del 40,5% legato al lavoro agile e all’utilizzo massiccio della cassa integrazione, nell’ultimo quadrimestre del 2020 l’aumento dei certificati e’ legato alla crescita dell’epidemia in un contesto di attivita’ aperte anche se fortemente ridotte come quella del turismo e del commercio. Sono infine diminuite anche le visite fiscali con 251.989 controlli a fronte dei 300.215 dello stesso periodo del 2019 (-16,1%). Si registra, scrive l’Inps, un calo nel settore pubblico del 53% e un aumento del 24,7% nel privato. In pratica il numero medio di visite di controllo ogni 1.000 certificati e’ passato da 51 a 35 nel complesso ma se per il privato e’ rimasto stabile a 33 si e’ piu’ che dimezzato per il pubblico passando da 106 a 44.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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