“C’è la legge di bilancio del 2012 che prevede la messa in sicurezza della A24 e A25, dopo 11 anni, non è stato speso, se non pochissimo, per fare un’opera gigantesca che richiede miliardi di investimento, di cui 2,2 miliardi di euro sono disponibili”. Lo ha detto il vicepresidente di Strada dei Parchi Spa, Mauro Fabris, sollevando la questione della messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25 nel suo intervento all’Abruzzo Economy Summit che si è concluso a Pescara. Strada dei Parchi, del gruppo industriale pescarese Toto, è stata fino al luglio dello scorso anno concessionaria delle due arterie, prima di essere estromessa per gravi inadempienze da un decreto del Consiglio dei ministri dell’allora governo che aveva rimesso in campo Anas. Dopo una battaglia legale Strada dei Parchi aveva poi ottenuto dal Tribunale di Roma l’indennizzo di 1,2 miliardi di euro dal ministero per le Infrastrutture e Trasporti per la revoca anticipata della concessione in scadenza nel 2030. “Anche il commissario che c’è, che è bravissimo dopo tre anni di lavoro non è riuscito, come si dice, a mettere a terra le risorse, cioè non è riuscito nemmeno a contrattualizzare 300 e rotti milioni che sui 2,2 miliardi sono stati mandati a gara – spiega ancora Fabris, ex parlamentare e sottosegretario ai Trasporti -, quindi si capisce che con queste tempistiche non riusciremo mai. Quindi i progetti devono essere fatti meglio, bisogna avere una migliore capacità di selezionare gli stessi e non buttarli nel mucchio”.
“I progetti per il territorio non mancano, ce ne sono troppi e molti sono costruiti male. Al momento di metterli a terra ci si rende conto che sono inadeguati. Bisogna imparare a programmare. Le risorse non mancano, quelle previste da Pnrr, Pniec e Fondo di Coesione e Sviluppo che spettano all’Italia, dal 2020 siamo riusciti a spendere meno del 10%, e quindi questo è un problema molto serio”
“Noi stiamo perdendo un’opportunità incredibile come area centrale del Paese e come regione Abruzzo in particolare: la revisione delle reti Ten-T che a livello del Parlamento Europeo si completerà entro il nel 31 dicembre di quest’anno, quindi tra pochissimi mesi”.
“L’Abruzzo è restato a capofila di un’iniziativa che prevedeva appunto la definizione del corridoio europeo, il numero 5 tra Kiev e Barcellona o il Barcellona-Kiev, come viene chiamato, che da Barcellona appunto doveva via mare arrivare a Civitavecchia, da Civitavecchia, attraverso le autostrade abruzzesi al porto di Ortona, da potenziare, e da qui a Ploce, e poi appunto nei Balcani e in Turchia – continua l’ex parlamentare e sottosegretario ai Trasporti -. Questa sarebbe stata, lo potrebbe essere ancora, l’occasione per poter appunto risolvere una serie di problemi strutturali dell’Europa, che l’Europa potrebbe risolvere appunto in questa area, con i finanziamenti che ci sono sulle reti Ten, ma mi pare che ci sia troppo silenzio, troppa distrazione su questo punto”, ha concluso Fabris.