Il 2025 si avvia a chiudersi con un segno negativo per il mercato dei beni durevoli. Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic in collaborazione con Prometeia, a livello nazionale la spesa scende del 2,4% a valore, attestandosi a 77,1 miliardi di euro, con una riduzione dei volumi del 2,3% e prezzi sostanzialmente stabili (-0,1%). Il confronto con il periodo pre-pandemico evidenzia una spesa più elevata ma associata a volumi inferiori, per effetto dell’aumento dei prezzi medi di acquisto, stimato intorno al 20%.
In Abruzzo il mercato dei beni durevoli registra una flessione del 2,8%, in linea con il Lazio e superiore alla media delle regioni che mostrano una maggiore tenuta, come Trentino-Alto Adige (-0,7%), Sicilia e Liguria (entrambe -1,3%). La contrazione regionale si inserisce in un contesto nazionale differenziato, con cali più marcati in Basilicata (-4%), Piemonte (-3,5%) e Molise (-3,3%).
A incidere maggiormente sulla riduzione della spesa è il comparto della mobilità, che rappresenta il 57% dei consumi familiari in beni durevoli e che, dopo due anni di crescita, segna una frenata con le auto nuove in calo del 9% a valore. Il settore legato alla casa, comprendente mobili e tecnologia, resta invece in una fase di stallo iniziata nel 2023, dopo l’espansione registrata nel triennio successivo alla pandemia.
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