Consumi, salari reali in calo del 7,3 per cento

Diminuiscono i consumi per effetto del caro-vita e del mancato adattamento dei salari all’inflazione. Una situazione che colpisce soprattutto i giovani e le famiglie con figli, come emerge dall’indagine di Niq ‘Global Consumer Outlook 2024’ realizzata col supporto di Gfk. Subito un dato molto chiaro: quasi un italiano su 3 dichiara di affrontare una condizione economica peggiore quest’anno rispetto al 2023. Una situazione che ricade inevitabilmente anche sui consumi. Il 62% degli italiani intervistati (607 consumatori in tutto) dichiara di avere una situazione economica stabile rispetto all’anno passato, caratterizzata dalle stesse difficoltà. Il confronto con gli altri Paesi europei sorprende: se in Italia dichiara un peggioramento delle condizioni economiche il 30% degli intervistati, questa percentuale sale al 41% nel panorama europeo. Se si analizza il potere di acquisto in termini assoluti, i dati non sorridono all’Italia, dove gli stipendi sono fermi da anni. Sebbene l’inflazione sia ormai allineata con la media europea, per il Belpaese si osserva una stagnazione dei salari dei lavoratori che si traduce in una diminuzione dei salari reali del -7,3%, confermando la perdita del potere d’acquisto delle famiglie italiane, soprattutto di quelle più deboli.

L’adattamento è stato molto più rapido e consistente negli altri Paesi europei: i valori registrati in Germania (-3,3%), Gran Bretagna (-2,9%), Francia (-1,8%) e Spagna (-1,2%) rivelano un controbilanciamento dell’inflazione, non totale ma rilevante. L’80% degli italiani in difficoltà attribuisce al generale aumento del costo della vita la causa della loro difficile situazione finanziaria, dato in linea con la media europea (83%). L’analisi di Niq e Gfk aiuta a capire molto della crisi demografica in Italia. Emerge, infatti, che le famiglie giovani con figli accusano una difficoltà di gran lunga maggiore rispetto alle famiglie benestanti, senza figli o comunque con figli fuori dal nucleo familiare. Per effetto, nei prossimi anni, le persone tra i 45 e i 54 anni influenzeranno in maniera più significativa i consumi con un progressivo declino, fino al -11,9%, delle famiglie con figli. Un dato che sottolinea la crescente importanza della silver economy. In generale, il 30% delle famiglie italiane (ovvero quelle giovani e con figli) è costretto a pensare alla necessità del momento e ha subìto in modo più marcato l’impatto dell’inflazione. Effetti evidenti della diminuzione del potere d’acquisto sono i carrelli più leggeri (numero dei prodotti acquistati segna un -6,5%) dei consumi e l’aumento dei cherry pickler, ovvero quei consumatori che approfittano delle promozioni (50% degli italiani contro il 40% della media europea) e tengono sotto controllo l’ammontare della spesa (31%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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