Coronavirus, in provincia dell’Aquila Confindustria stima possibile perdita di 2 miliardi di fatturato

“Le previsioni non sono rassicuranti. Qualora l’emergenza coronavirus dovesse prolungarsi nel tempo, in provincia dell’Aquila si stima una perdita, per il settore industriale, pari a circa 2 miliardi di euro di fatturato”. A dichiararlo e’ il direttore di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Francesco De Bartolomeis, alla luce del Dpcm approvato dal Governo il 22 marzo. “Le aziende del territorio stanno vivendo un momento di confusione assoluta”, dichiara De Bartolomeis, “dovuta al susseguirsi frenetico di provvedimenti normativi che mutano in continuazione il quadro di riferimento. Il fermo produttivo, decretato dal Governo, avra’ delle inevitabili ripercussioni, soprattutto in termini di liquidita’, con il rischio che molte delle attivita’ produttive, specie di minore dimensione, costrette a bloccare i cicli di lavorazione, non riapriranno piu’ i battenti. Come Confindustria siamo in prima linea nell’assistenza e nel sostegno alle imprese che stanno attivando gli ammortizzatori sociali e per orientarle ad una corretta interpretazione e applicazione delle numerosissime norme, molte delle quali poco chiare, contenute nel decreto Cura”.

Confindustria teme ripercussioni pesanti sul piano economico, che potrebbero incidere negativamente sull’ossatura produttiva della provincia dell’Aquila. Il 70 per cento delle aziende ha registrato, gia’ nei giorni scorsi, forti rallentamenti del comparto produttivo. Colpito al 100 per cento il settore del turismo, completamente fermo. “Siamo di fronte ad uno scenario inedito e, fino a qualche giorno fa, assolutamente inimmaginabile”, prosegue De Bartolomeis, “che potrebbe portarci ad una perdita economica, in termini di fatturato, di 2 miliardi di euro, considerando il fermo dei grandi gruppi industriali e di tutto l’apparato della piccola e medie industria e dell’indotto. La variabile tempo incidera’ notevolemte sul tipo di scenario che dovremo affrontare nei prossimi mesi e sulle conseguenze economiche prodotte dall’emergenza sanitaria in atto. Occorre subito”, incalza De Bartolomeis, “un piano di politica industriale in grado di imprimere un’accelerazione ai percorsi virtuosi di crescita legati a infrastrutture, Industria 4.0 e internazionalizzazione delle imprese, che devono poter restare, seppure in questa fase critica, agganciate al mercato mondiale”. Confindustria evidenzia, inoltre, “la necessita’ di un’inizione poderosa di liquidita’, soprattutto per tamponare i vuoti di mancato reddito da parte delle imprese”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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