Covid, per Unimpresa persi 320 miliardi di fatturato

Ammonta a quasi 320 miliardi di euro la perdita complessiva di fatturato per le aziende e le partite Iva in Italia, nell’arco del 2020. Questi i dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale le aziende (grandi, medie e piccole) hanno perso 312,1 miliardi (-11,8%), mentre partite Iva e autonomi hanno incassato 7,4 miliardi in meno (-5,9%). La pandemia Covid e la conseguente interruzione delle attività economiche hanno portato a una contrazione degli incassi del 12,4%: il calo maggiore si è registrato per alberghi, bar e ristoranti (-40,3%), mentre è stato del 27,1% per il settore dell’intrattenimento e dello sport. In controtendenza sia il comparto informazione e comunicazione (+1,6%) sia quello dell’agricoltura (+1,8%). In termini percentuali, a livello territoriale è la Sardegna ad aver avuto l’impatto più forte sulla sua economia (-25,2%), seguita da Friuli-Venezia Giulia (-20,3%), Valle d’Aosta (-17,4%) e Lazio (-16,3%).

Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato i dati del ministero dell’Economia relativi all’imponibile dei contribuenti italiani e realizzato alcune stime, il totale della perdita di fatturato delle aziende e delle partite Iva, nel 2020, ammonta a 319,5 miliardi con una contrazione del 12,4% rispetto al 2019. Per le aziende (grandi, medie e piccole) il calo è stato di 312,1 miliardi (-11,8%), mentre per partite Iva e autonomia la contrazione è stata di 7,4 miliardi (-5,8%). Il periodo più difficile e negativo, per fatturati e incassi, coincide con i tre mesi del lockdown dell’anno scorso: meno 50,6 miliardi a marzo (-20,6%), meno 86,2 miliardi ad aprile (-37,1%) e meno 62,4 miliardi a maggio (25,6%). La tendenza è rimasta negativa per tutto il resto dell’anno, anche se con perdite meno accentuate, fino a dicembre, quando si stima che la riduzione del fatturato di aziende e partite Iva, anche in questo caso legata alle misure restrittive introdotte per contenere la circolazione del virus, sia stata pari a 30,8 miliardi (-14,0%).

Quanto ai settori, il calo maggiore si è registrato per alberghi, bar e ristoranti (-40,3%), mentre è stato del 27,1% per il comparto dell’intrattenimento e dello sport. In controtendenza, invece, sia il settore informazione e comunicazione (+1,6%) sia quello dell’agricoltura (+1,8%). A livello territoriale, è la Sardegna, in termini percentuali, ad aver avuto l’impatto più forte sulla sua economia (-25,2%), seguita da Friuli-Venezia Giulia (-20,3%), Valle d’Aosta (-17,4%) e Lazio (-16,3%). In doppia cifra negativa anche la Liguria (-14,7%), il Piemonte (-14,3%), le Marche (-13,7%), la Lombardia (-12,7%), la Toscana (-10,2%), il Veneto (-10,2%) e l’Emilia-Romagna (-10,0%). L’analisi geografica, poi, vede altre 10 regioni e province autonome, tutte con segno negativo, ma con contrazioni delle attività economiche meno accentuate rispetto al resto del Paese: Umbria (-9,5%), Trento (-7,8%), Abruzzo (-6,4%), Bolzano (-5,2%), Puglia (-5,0%), Campania (-4,8%), Sicilia (-4,7%), Molise (-4,5%), Calabria (-3,9%), Basilicata (-1,7%). La media del calo di fatturato in Italia è pari al 7,2%.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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