Gare d’appalto, Cna analizza le difficoltà per le piccole imprese abruzzesi

Solo il 10% dei bandi di Comuni e Province in Abruzzo avviene con la suddivisione per lotti, criterio concepito per favorire la partecipazione delle piccole imprese agli appalti, ma troppo spesso disatteso. Il nuovo Codice, al contrario, ribadisce questa misura per garantire la possibilità di partecipazione a micro, piccole e medie imprese.

Questi alcuni temi discussi nel convegno organizzato da Cna Abruzzo, in collaborazione con il confidi UNI.CO, “Il nuovo Codice degli Appalti: opportunità per imprese e professionisti”. Al centro dell’appuntamento, patrocinato da Anci Abruzzo (Associazione dei Comuni d’Italia), Ordine Ingegneri della provincia di Pescara e Ordine Architetti della provincia di Teramo, tutte le asperità per una piccola impresa: pastoie burocratiche, scarsa trasparenza, digitalizzazione delle procedure a scartamento ridotto. Problemi elencati nello studio “L’Everest delle piccole imprese” redatto dall’Osservatorio Burocrazia della Cna nazionale. L’indagine ha focalizzato l’attenzione su tre tipologie (edifici scolastici, piste ciclabili e realizzazione di alloggi popolari): in Abruzzo il 30% delle gare è in modalità cartacea. Solo tre stazioni appaltanti garantiscono la piena pubblicità delle informazioni, mentre 2 su 10 non pubblicano alcun dato al momento dell’aggiudicazione. Analizzando le classi di importo delle gare del 2021 emerge che le micro imprese (il 96% delle imprese italiane) possono accedere solo al 17% del mercato degli appalti pubblici, aggiudicandosene il 5%. Nel nuovo Codice, ha detto il responsabile regionale di Cna Costruzioni, Silvio Calice, “è stata comunque riconosciuta la specificità dei consorzi artigiani, che in Abruzzo vedono solo il 30% di gare con specifiche misure che favoriscono le forme di aggregazione: è positivo che le attuali regole in materia siano state confermate, recependo le indicazioni dei due rami del Parlamento”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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