L’Ucraina nei primi mesi del 2021 ha fatto registrare all’export dell’Abruzzo un quasi trenta per cento in più rispetto all’anno precedente; la Russia, invece, sempre nei primi nove mesi dello scorso anno, portava sul territorio regionale ben 7,7 milioni di euro con un 263% di import in più rispetto al 2020.Ora la guerra “comporta – stando ai dati elaborati dall’Agenzia di Sviluppo della Camera di Commercio Chieti Pescara – inevitabili conseguenze e ricadute economiche negative su export, import, interscambio e flussi commerciali”. Per quanto concerne l’ Ucraina, nei primi 9 mesi del 2021 le imprese abruzzesi hanno esportato beni per 29,9 milioni di euro, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del + 29,2 %.Al primo posto delle esportazioni troviamo gli autoveicoli del settore automotive per 17,6 milioni di euro, con un incremento dell’85% nell’ultimo anno considerato. Comparto, quello degli autoveicoli che produce, da solo, circa il 50 per cento del pil regionale. A seguire, nell’export verso l’Ucraina, i prodotti chimici di base e fertilizzanti (+ 12,5%), gli articoli in gomma (+53,6%), gli strumenti e forniture mediche e dentistiche (che hanno avuto l’incremento maggiore a seguito della pandemia con + 377%), gli altri macchinari per impieghi speciali e gli articoli di abbigliamento.
Le importazioni dal mercato ucraino ammontano a 5,4 milioni di euro, con un decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del – 11,2 %.Al primo posto delle importazioni troviamo i prodotti di colture agricole per 1,6 milioni di euro, seguiti dagli articoli di abbigliamento e dal materiale in pietra, sabbia e argilla. Quindi i prodotti in legno ed i prodotti chimici di base e fertilizzanti.Per quel che riguarda la Russia, nei primi 9 mesi del 2021 le imprese abruzzesi hanno effettuato esportazioni per quasi 62,8 milioni di euro, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del + 7,3 %. Al primo posto dell’export anche qui gli autoveicoli del settore automotive per 22,3 milioni di euro, con un incremento del +36,9 % nell’ultimo anno considerato.
A seguire gli articoli di abbigliamento, i mobili, gli articoli in gomma (questi ultimi con un incremento del + 49.8%) e gli altri macchinari per impieghi speciali.Le importazioni dal mercato russo ammontano 7,7 milioni di euro, con un consistente incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del + 263 %. Al primo posto delle importazioni ci sono i prodotti da colture agricole, come il grano, per quasi 3 milioni (con un volume quattro volte superiore al 2020), seguiti dagli articoli in materie plastiche per 2,5 milioni di euro. Poi seguono le importazioni di strumenti e apparecchi di misurazione, i prodotti chimici di base e i prodotti in acciaio.