Indici di fiducia di consumatori e imprese rallentano a ottobre

Gli indici di fiducia di consumatori e imprese, a ottobre, hanno fornito ulteriori segnali di rallentamento. Le famiglie hanno evidenziato un significativo peggioramento dei giudizi sulla situazione economica mentre tra le imprese manifatturiere, nel terzo trimestre, sono aumentate le segnalazioni su costi e prezzi più elevati come ostacolo alle esportazioni in presenza di crescenti preoccupazioni sull’insufficienza della domanda. Lo rileva l’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana precisando che le prospettive per l’area eruo nel complesso mantengono un orientamento negativo. L’Istat sottolinea che “l’elevata inflazione trainata dall’andamento dei prezzi dei beni energetici e l’intonazione restrittiva della politica monetaria nei principali paesi caratterizzano lo scenario internazionale, ponendo un freno alla crescita mondiale”. Il clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un peggioramento in tutti i settori economici a eccezione di quello dei servizi di mercato che è rimasto sostanzialmente stabile. Nella manifattura si confermano i segnali di deterioramento evidenziati nel mese precedente. In particolare a ottobre si riducono ulteriormente i giudizi sugli ordini, trainati dalla componente interna, mentre nel terzo trimestre sono aumentate le segnalazioni su costi e prezzi più elevati come ostacolo alle esportazioni delle imprese manifatturiere; si è marginalmente ridotto il grado di utilizzo degli impianti ed emergono preoccupazioni sull’insufficienza della domanda come ostacolo alla produzione. Nelle costruzioni si è evidenziato, invece, un peggioramento dei giudizi sugli ordini. Quanto al mercato del lavoro, l’Istat ricorda che a settembre c’è stato un aumento del tasso di occupazione (46.000 unità in più, al 60,2% da 60,0%) mentre il tasso di disoccupazione è rimasto sui livelli del mese precedente (7,9%). La crescita degli occupati è avvenuta soprattutto tra i dipendenti permanenti (+0,5%) rispetto a quelli a termine (-0,6%). L’andamento di quest’ultimo segmento appare anticipata dall’evoluzione del fatturato delle imprese che svolgono attività di ricerca, selezione, fornitura di personale. La decelerazione di entrambi gli aggregati, che solitamente sono prociclici, spiega l’Istat, potrebbe costituire un ulteriore segnale di debolezza dell’attività economica nei prossimi mesi. All’interno di uno scenario dominato da una generalizzata riduzione della fiducia dei consumatori, che a ottobre ha mostrato un ulteriore deciso peggioramento dei giudizi sulla situazione economica delle famiglie, l’evoluzione del mercato del lavoro è caratterizzata da un’ampia incertezza. Si sono quindi mantenute su livelli significativamente sfavorevoli le attese delle famiglie sull’occupazione, mentre quelle delle imprese hanno oscillato sui livelli minimi del mese precedente, mostrando comunque un contenuto miglioramento tra le imprese manifatturiere e delle costruzioni.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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