Lavoro, nel 2023 5 milioni e mezzo di assunzioni, 1 su 3 sarà un under 30

Le assunzioni delle imprese italiane con contratti a tempo indeterminato o di una durata superiore a 30 giorni supereranno a fine 2023 i 5 milioni e mezzo. Ed uno su tre riguarda giovani al di sotto dei 30 anni. Sono complessivamente 330mila in più rispetto al 2022 e quasi 894mila in più rispetto al 2019.

I dati sono del Bollettino annuale del Sistema Excelsior di Unioncamere e Anpal diffuso durante il Salone Job Orienta insieme però ad un allarme divenuto sempre più ricorrente: il disequilibrio (mismatching) tra ruoli cercati ed offerti. A trainare, anche nel secondo semestre 2023, la filiera del turismo, oltre un milione e 100mila assunzioni previste, del commercio, quasi 749mila contratti, delle costruzioni, per complessive 549mila assunzioni, e delle industrie manifatturiere, con 957mila entrate. Ma il disequilibrio si colloca ormai al 45,1% delle assunzioni, in crescita di 4,6 punti percentuali sul 2022 e di 18,7 punti sul 2019. In particolare, raggiunge il 60,3% la quota di criticità per gli operai specializzati.

Particolarmente difficili da trovare gli ingegneri dell’informazione (con l’80,7% di criticità su poco meno di 5mila entrate programmate), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (all’80,3% su 42mila ricerche delle imprese) e i tecnici delle costruzioni civili (con il 79,3% di difficoltà rispetto alle oltre 8mila assunzioni). A far salire a quasi 2,5 milioni di unità le figure professionali difficili da trovare hanno contribuito diversi elementi, il calo demografico, il ricambio generazionale del personale, il disallineamento quantitativo e qualitativo tra le competenze formate nel sistema educativo e la reale domanda del sistema economico.

Il rapporto Excelsior indica che nel 2023 tra le lauree più gettonate ci sono quelle a indirizzo economico, seguite a distanza da quelle a indirizzo insegnamento e formazione e da quelle a indirizzo sanitario e paramedico. Tra i diplomi di scuola secondaria di secondo grado, le imprese richiedono soprattutto l’indirizzo amministrativo e quello turistico-alberghiero. Oltre ai titoli di studio valgono però anche le competenze: quelle digitali, sull’intelligenza artificiale e le green le più richieste.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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