Lavoro, oltre 509mila occupati nel 2025 ma persistono i divari di genere in Abruzzo

Nel primo semestre 2025 l’Abruzzo registra poco più di 509mila occupati, quasi 43mila persone in cerca di lavoro e 261mila inattivi. Secondo le elaborazioni Cresa sui dati Istat, gli occupati crescono del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una dinamica superiore alla media nazionale (+1,2%), segnando la prosecuzione del recupero dopo la crisi pandemica. Diminuiscono gli inattivi (-0,3%) e si riduce in modo significativo il numero delle persone in cerca di occupazione (-15,4%), una flessione quasi doppia rispetto ai valori nazionali e meridionali.

Nel secondo trimestre 2025 i tassi di attività (67,1) e occupazione (61,7) risultano in linea con la media italiana, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 7,8%, superiore al 6,6% nazionale ma nettamente inferiore a quello del Mezzogiorno (12,1%).

Resta invece critica la posizione delle donne nel mercato del lavoro. Le inattive aumentano (+1,5%), a differenza del trend nazionale, raggiungendo 172,9mila unità, pari al 66% del totale. Le forze di lavoro femminili si riducono a 228mila (-1,3%). Le occupate sono 209mila (+0,7%), una crescita inferiore rispetto a quella maschile e ai valori nazionali e meridionali. Le disoccupate scendono a 19mila (-19%), ma gran parte della riduzione è legata all’uscita dall’attività e non a nuovi ingressi occupazionali.

I tassi confermano il divario di genere: nel secondo trimestre 2025 il tasso di attività femminile è 55,8, 22,3 punti percentuali in meno rispetto agli uomini, e il tasso di occupazione è 50,7, inferiore alla media nazionale. Il tasso di disoccupazione femminile si attesta all’8,9%, con un incremento sul 2024 e valori superiori a quelli italiani.

Sull’occupazione giovanile, i dati mostrano livelli nel complesso lievemente inferiori alla media nazionale ma migliori di quelli meridionali, pur evidenziando forti divari di genere. Nel primo semestre 2025 si registrano 35,6mila nuovi rapporti di lavoro per under 30 (35,7% del totale), in calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. La maggioranza dei nuovi contratti è a termine, stagionale o intermittente; solo il 6% è a tempo indeterminato. In crescita le trasformazioni dei rapporti a termine e di apprendistato in contratti stabili.

Il quadro complessivo evidenzia una regione in ripresa, ma ancora segnata da ostacoli strutturali che riguardano la partecipazione femminile e la stabilità occupazionale dei giovani, temi considerati centrali per la crescita del mercato del lavoro e per la valorizzazione del capitale umano.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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