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Quasi due imprese su tre intendono alzare i prezzi di vendita nei prossimi tre mesi per effetto degli elevati costi energetici. L’aumento sara’ di intensita’ marcata secondo, rispettivamente, il 10,2, il 10,8 e l’8,6 per cento delle imprese nei tre comparti (da 20,5, 26,5 e 14,9 nella rilevazione precedente). E’ quanto emerge dall’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia, relativa al quarto trimestre 2022, condotta tra il 22 novembre e il 14 dicembre 2022 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. Rispetto a un anno prima, i listini sono stati rivisti al rialzo dell’8,4 per cento in media nell’industria in senso stretto (da 9,3 nella precedente rilevazione), del 3,6 nei servizi (da 3) e del 6,3 nelle costruzioni (da 6,8). Nelle attese delle imprese la crescita dei prezzi di vendita si attenuerebbe nei prossimi 12 mesi nell’industria (al 4,1 per cento da 6,1) e nelle costruzioni (al 5,3 da 6,5), mentre si accentuerebbe nei servizi (al 3,9 da 3,7). A questi ulteriori aumenti contribuirebbero principalmente i rialzi dei prezzi delle materie prime e l’andamento delle aspettative di inflazione, seguiti dal maggior costo degli input intermedi e del lavoro.
Migliorano le attese delle imprese italiana sulla situazione economica ma resta l’incertezza. Secondo l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia, i giudizi sulla situazione economica generale e sulle proprie condizioni operative nel quarto trimestre del 2022 sono divenuti meno negativi rispetto al periodo precedente. Sono migliorate le attese sulla domanda nei prossimi mesi, sia totale sia estera, anche se le imprese continuano a segnalare difficolta’ connesse con l’incertezza economica e politica e con gli elevati prezzi dell’energia
