Il reddito professionale netto medio dei commercialisti, nel 2020, continua ad aumentare, seppure “ad un ritmo decisamente piu’ lento, rispetto al 2019: il tasso di crescita annuale passa, infatti, dal +2,6% al +0,5% e il valore medio sale a 61.237 euro, superando in tal modo il livello del 2009, che era pari a 61.138 euro”. E’ quanto si legge nel Rapporto 2021 sulla professione, curato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale della categoria, che precisa, poi, come, se si va ad analizzare il reddito ‘mediano’ invece, questo “cresce del 2,3% portandosi a 35.255 euro, pari al 57,6% di quello medio”. Il reddito medio dei commercialisti italiani, va avanti il dossier, sale al Sud (+4,5%), mentre cala al Nord (-0,3%), e pure quello ‘mediano’, a differenza di un anno fa, cresce nel Meridione (+5,8%) e scende, invece, nel Settentrione (-3,2%).
Nell’arco dell’anno passato, recita il documento, gli iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nella Penisola, “sono aumentati di 523 unita’, pari ad una crescita percentuale dello 0,4% sul 2019” e in tredici anni sono saliti di 11.799 (+11% sul 2007). Nello stesso periodo, si evidenzia, “la popolazione italiana e’ diminuita dello 0,6%, mentre l’occupazione e’ calata del 4,1% e le imprese attive sono aumentate del 2,3%. Cio’ ha determinato un calo significativo del rapporto tra la popolazione e gli iscritti, passato in undici anni da 555 a 497 e del rapporto tra le imprese attive e gli iscritti che, nello stesso periodo, e’ passato da 50 a 43″.
A fronte di 497 abitanti per ogni iscritto a livello nazionale, si registrano 548 abitanti al Nord con una punta di 577 nel Nord-Est e 460 al Sud con, addirittura, 410 nelle regioni meridionali”.