Trentaquattro tirocini per stranieri avviati con la Cna Pescara

Trentaquattro tirocini avviati su 38 “nulla osta”. E’ altamente positivo il bilancio dell’Agenzia per il lavoro della Cna di Pescara, relativo alla gestione del Progetto “Puoi”, sigla che sta per “Protezione Unita a Obiettivo integrazione”, co-finanziato dall’Unione europea e destinato alla qualificazione del percorso di integrazione socio-lavorativa finalizzato all’autonomia dei migranti. Un progetto ad alta intensità sociale – come testimonia la folta platea di organismi promotori che hanno risposto al bando dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, l’Anpal – voluto per favorire l’inserimento al lavoro dei cittadini stranieri: un mondo che il report redatto alla fine di gennaio dal focus group regionale, ed ora pubblicato, fissa in Abruzzo con una popolazione di 83.504 residenti «di cui il 53% donne, e che rappresentano il 6,5% della popolazione complessiva, con un decremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente». Una popolazione, quella straniera, dalla forte connotazione giovanile, se si pensa che il 57,3% ha meno di 40 anni.

Dei dodici enti promotori coinvolti in Abruzzo per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, l’Apl della Cna pescarese è quello che può vantare il più alto rapporto tra tirocini avviati e nulla osta ricevuti; nulla osta in cui lo stesso organismo è invece secondo solo alla “Sgi”, “Società cooperativa impresa sociale” che ne avuti 59, 27 dei quali avviati. Ma dove finiscono in Abruzzo i tirocinanti stranieri? Sui 132 tirocini avviati – rivela il report – il 16% va in aziende manifatturiere, il 14% nelle attività di servizi di alloggio e di ristorazione, nonostante i gravissimi problemi generati dal Covid a questo comparto. Gli uomini, per il 18%, si formano in aziende che operano nel manifatturiero e in agricoltura, le donne per il 24%, sono impegnate in tirocini nel settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, con il 16% che opera nel settore del commercio all’ingrosso. E cinque tirocinanti sono stati avviati in aziende il cui titolare è straniero.

Ruolo fondamentale, nella gestione dei programmi, lo hanno avuto le diverse strutture di accoglienza dei migranti presenti sul territorio, come conferma Emiliano Cicconi, che per la Apl della Cna di Pescara ha curato il programma: «Hanno svolto un grosso lavoro di accompagnamento: abbiamo trovato ragazzi che già sapevano quello che volevano, avevano in mente delle aspettative specifiche, i documenti su tutto quello che avevano fatto erano già sistemati, il 90% di loro si esprimeva in modo chiaro». E durante il lavoro non sono mancate le soddisfazioni: «Alcuni, che avevano svolto dei corsi di formazione nel settore della sartoria, sono stati inseriti in una famosa sartoria di Pescara».

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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