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Il 50% delle aziende della provincia dell’Aquila utilizza l’intelligenza artificiale o è coinvolto, a vario titolo, in un percorso di trasformazione tecnologica che interessa soprattutto il settore dei servizi e le imprese di maggiore dimensione. L’11,5% delle aziende impiega già soluzioni basate su algoritmi avanzati o ne sta testando l’efficacia, mentre un ulteriore 37,6% sta valutando come introdurle. Gli ambiti applicativi più diffusi riguardano analisi dei dati, marketing, ricerca e sviluppo, automazione dei processi e assistenza ai clienti.
È quanto emerge dall’indagine sul lavoro 2025 del Centro studi di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, che evidenzia come la diffusione dell’IA sia però frenata soprattutto dalla carenza di competenze interne, indicata dal 37,6% delle imprese come principale ostacolo, insieme alla complessità tecnica di integrazione nei sistemi esistenti e ai costi delle tecnologie. Secondo il presidente Ezio Rainaldi, il sistema produttivo è chiamato a un ripensamento profondo di competenze, modelli organizzativi e strategie, in un contesto segnato da un marcato mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
Tra le imprese con ricerche di personale in corso, quasi il 70% dichiara difficoltà di reperimento, soprattutto per competenze tecniche e mansioni manuali, con incidenze più elevate nell’industria. Per far fronte a queste criticità, l’84,1% delle aziende ha attivato contromisure, puntando in particolare sulla formazione del personale interno, su collaborazioni con soggetti esterni e sull’ampliamento dei bacini di ricerca. Circa un terzo ha inoltre avviato o rafforzato rapporti con il sistema educativo territoriale, attraverso ITS Academy, PCTO e tirocini curriculari.
L’indagine segnala anche un’evoluzione dei modelli organizzativi: il lavoro agile è stabilizzato nel 32,3% delle imprese, mentre il welfare aziendale è presente nel 55,3%. Sul fronte occupazionale, nelle aziende associate a Confindustria L’Aquila l’occupazione dipendente è cresciuta complessivamente del 2,4% tra il 2023 e il 2024, con incrementi più marcati nei servizi e nelle costruzioni e un dato positivo anche nell’industria.
