Visco (Bankitalia): non siamo riusciti a creare una classe imprenditoriale che sostituisse quella del boom

“L’invecchiamento della popolazione ci impone di essere aperti” all’immigrazione ma “è un processo complesso che va governato e gestito con attenzione e lungimiranza e non con slogan”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazo Visco alla manofestazione ‘Mani Visbili’ a Lanciano ricordando come in “Giappone l’immigrazione era un tabù e ora, da qualche anno, hanno un piano” dettagliato. Le politiche dell’immigrazione devono esser “parte del sentire comune di tutti” ha aggiunto. “La mia impressione e’ che in Italia non siamo riusciti a creare una classe imprenditoriale che sostituisse quella che ha, invece, consentito il miracolo economico degli anni cinquanta e sessanta”.

opo la flessibilità introdotta negli anni ’90 con misure “importanti” le imprese “avrebbero dovuto fare investimenti che però non hanno fatto e la flessiblita’ è stata utilizzata per ridurre il salario”. “In questo modo hanno fronteggiato la concorrenza internazionale” ma “sono mancati gli investimenti provocando il calo della produttività. Il tema produttività è caro alla Banca d’Italia come ricorda anche il vice capo del dipartimento di statistica Aadrea Brandolini, intervenuto sul palco prima del governatore. “Il calo del Pil pro capite” dell’Italia è dovuto più a quello, spiega, che al cambiamento demografico. Per l’economista ex presidente Inps Pasquele Tridico l’Italia deve cambiare il suo modello “di economia da bar, ovvero quell’immagine che raffigura due signori anziani che arriverano alla pensione facendo il cameriere”. Un modello formato da bassi consumi, bassi salari e bassa produttività. C’è poi una questione più generale che consiglia di evitare un mondo diviso e ‘chiuso’ ammonisce Visco. Le grandi sfide come il cambiamento climatico “devono essere superate con un impegno di tutti gli attori”, accordi e intese condivise. “Solo un forte consenso e coordinaento mondiale possono dare risultati significativi” ha aggiunto ricordando come “nel corso del G20 siamo riusciti a stabilire un gruppo permanente di proposte copresieduto da Stai Uniti e Cina. E’ un gruppo che procede e funziona ma ci sono difficoltà quando si esce da componente tecnica e si va a quella politica”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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