Elezioni regionali, Lega: no alle candidature dei transfughi da una lista all’altra

“La nostra non è una provocazione: nessun assessore che ha tradito l’elettorato e il partito che lo ha designato in quell’importante ruolo deve essere candidato nelle liste del centrodestra alle elezioni regionali del marzo prossimo. Il nostro movimento basa il suo impegno su valori irrinunciabili, primi fra tutti la dignità, la autorevolezza, la coerenza e la credibilità dell’immagine, sia come Lega sia come Centrodestra. E su questo non possiamo permetterci inciampi o deroghe. I cittadini hanno premiato il rispetto di tali principi, quindi andremo fino in fondo in questa battaglia che diventerà ufficiale con un documento della segreteria politica che invieremo al presidente, Marco Marsilio, e ai nostri alleati. I componenti della giunta regionale che hanno lasciato un partito per aderire o accingersi ad aderire ad un altro non dovranno essere ricandidati alle prossime elezioni regionali di marzo in nessuna delle liste del centrodestra”. Il portavoce della Lega Abruzzo sottolinea che “il Centrodestra è risultato e risulta credibile solo se sa difendere la coerenza dei propri uomini e delle proprie donne, questa è la posizione della Lega Abruzzo che sarà ratificata alla prossima riunione della nostra Segreteria Politica regionale e comunicata ufficialmente al resto della coalizione ed al Presidente della Regione”. “Ci aspettiamo quindi un atteggiamento responsabile e coerente da parte di tutti i partiti e movimenti della coalizione – chiarisce il dirigente del Carroccio – I rapporti di totale collaborazione e di buon lavoro tra le forze di Centrodestra hanno dato vita ad una stagione di grandi risultati e di ampia prospettiva di crescita per tutta la regione: abbiamo dimostrato di essere diversi e distanti da una certa politica cinica e priva di riferimenti valoriali: questo è il nostro punto di forza e non permetteremo a nessuno di metterlo in discussione. Sarà un elemento fondamentale – conclude De Santis – per cogliere la storica riconsegna alla guida della Regione alle vicine elezioni”.  “. Lo ha detto in una nota il portavoce della Lega Abruzzo, Francesco De Santis. L’uscita della Lega è destinata a creare tensioni nella maggioranza di centrodestra in seno alla quale la Lega non ha digerito il fatto che nel corso degli anni ha perso cinque (rimasti nella coalizione) dei 10 consiglieri eletti nel 2019, quando il partito ha collezionato il 28,5%: anche non facendo nomi, la nota  sembra far riferimento al caso dell’assessore Nicola Campitelli, che nelle passate settimane ha lasciato il Carroccio, rimanendo in Giunta su volere del presidente Marco Marsilio, di Fdi, e che ora secondo quanto si è appreso si appresta a confluire proprio tra i meloniani. A tale proposito, la base di Fdi in provincia di Chieti è in mobilitazione contro le entrate della ultima ora nel momento in cui il partito si appresta ad essere nettamente il più votato alle elezioni del marzo prossimo, scambiandosi il testimone con i salviniani. In seno ad una coalizione da sempre contraddistinta da una alta conflittualità, il diktat della Lega, che ha dovuto gestire una fronda interna che ha costretto il leader nazionale, Matteo Salvini, a confermare la fiducia al segretario abruzzese, Luigi D’Eramo, può costituire un problema politico visto che tra l’altro Marsilio avrebbe dato il via libera alla candidatura di Campitelli.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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