Vittoriano Di Luzio ospite di Confindustria Chieti Pescara

“Il 75% del Pil del mondo – 85,8 trilioni di dollari – per un quarto viene creato in USA con un trend in costante crescita; l’Italia produce un decimo del PIL americano e si trova all’ottavo posto della classifica mondiale. Gli USA sono un Paese in costante crescita, che ha questa particolarità: riesce a rinnovarsi continuamente. La nostra economia invece manca di consistenza, per questo la crescita del PIL italiano subisce alti e bassi continui. Siamo un Paese con le ragnatele, attanagliato nella giungla burocratica”.  Vittoriano Di Luzio, manager di fama internazionale esperto di turnaround e business development ha ripercorso ieri in un convegno-webinar organizzato da Confindustria Chieti Pescara la propria esperienza umana e professionale, entusiasmando i giovani e gli imprenditori che lo hanno ascoltato.

Partito da Villa Celiera in provincia di Pescara, paese di cui da giovanissimo fu sindaco, cresciuto come dirigente industriale in Italia, ha ricoperto ruoli di CEO in Canada, USA, Messico, Colombia e Brasile.

Quando gli si chiede come, dopo 25 anni all’estero, guardi all’Italia, Di Luzio risponde: “Penso che per fare impresa in Italia oggi si debba essere dei grandi geni. L’imprenditore è chi investe del denaro per creare ricchezza, non solo per sé stesso ma per la comunità: decide di seguire un sogno e creare qualcosa di più importante di quello che già esiste. L’Italia per chi vuole fare tutto questo mi appare invece una giungla burocratica, piena di insidie, dove purtroppo prevale una cultura anti-impresa. In America invece l’imprenditore è una persona assolutamente benvenuta, è considerato qualcuno che porta ricchezza alla comunità. Negli Stati Uniti tutto è business. I costi dell’energia e della logistica sono bassi e il mercato potenziale è enorme. L’americano sa inventare business dove nessuno lo vede. L’America è ancora il luogo delle grandi opportunità! Sono arrivato come tecnico, mi sono dedicato a ricerca e sviluppo per poi specializzarmi in business administration e diventare CEO. In un mercato ricchissimo in continua evoluzione come l’America, dove tutto si mette continuamente in discussione, c’è posto per tutti. Il segreto è trovare tra le pieghe del sistema le giuste nicchie di opportunità: le grandi corporations che caratterizzano l’economia americana lasciano sempre delle zone d’ombra dove gli imprenditori-sognatori possono inserire un business e realizzare i propri progetti generando ricchezza.”

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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