di Giancarlo Roio*
Al riguardo delle prossime elezioni locali per il Comune di Pescara e per la Regione Abruzzo una domanda porrei ai partiti della maggioranza e della minoranza presenti o colpevolmente non presenti o disattenti in Consiglio comunale il 28 settembre scorso, giorno in cui è stata votata e respinta la mia Relazione annuale contenente proposte a favore degli anziani per migliorare la qualità della loro vita: i Programmi elettorali che vi apprestate a diffondere terranno conto delle istanze dei comuni cittadini e/o dei loro rappresentanti o si tradurranno nel solito astratto elenco di vacue promesse da campagne elettorali? Mi rendo conto che probabilmente è del tutto pleonastico porla a forze politiche che dimostrano con il rifiuto delle proposte contenute nella relazione, addirittura senza minimamente entrare nel merito delle stesse, un approccio autarchicamente sordo alle istanze dei comuni cittadini, peraltro i più vulnerabili e bisognosi della società come lo sono gli anziani. Un contraddittorio atteggiamento, come rappresentanti del popolo, di distacco dai problemi reali della gente comune, con ingiustificabile disconoscimento delle condizioni di sofferenza di molti anziani per le inadeguate pensioni, per gli esagerati costi delle indispensabili utenze e per il carovita; situazioni ulteriormente aggravate dall’inadeguatezza e disfunzionalità dei servizi di assistenza sociosanitari pubblici. Circostanze ampiamente rappresentate, descritte ed analizzate nella relazione annuale: https://www.comune.pescara.it/sites/default/files/Relazione%20Promotore%20diritti%20anziani.pdf . Probabilmente questi Amministratori locali ignorano che anche nella nostra città tantissimi anziani sono indotti ad una obbligata e crudele scelta se mangiare o curarsi: nell’ultimo anno 14 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure sanitarie, di essi il 60% sono anziani. Cittadini “minori” considerati inessenziali dalla società e generalmente ignorati dalla Politica ma che tornano a suscitare uno strumentale ed indecoroso interesse nelle rituali e vane tornate elettorali: in fondo gli anziani rappresentano pur sempre una significativa e facilmente manipolabile parte dell’elettorato attivo. Ma la valutazione di una relazione del Garante degli anziani a cui il Consiglio comunale è stato obbligato per osservanza del Regolamento, peraltro mai avvenuta in passato, e conseguente sua bocciatura ha anche avuto il grande merito di disvelare la trasversale e comune insensibilità della Politica per le sofferenze degli anziani. Un’élite sociale indistintamente e complessivamente protesa a preservare i propri privilegi acquisiti attraverso la salvaguardia clientelare e lobbistica dei soli interessi politico-economici e di potere locali preminentemente basati sul welfare sociale e sanitario. Tutto questo nell’assoluta indifferenza rispetto al sempre più allarmante fenomeno della crescente disaffezione e diffidenza dei cittadini nei confronti dei partiti e delle istituzioni: oramai a votare vanno meno del 50% dei cittadini, addirittura si può arrivare ad eleggere un deputato in una circoscrizione elettorale con il 16% dei votanti! Una preoccupante situazione che rischia di minare alle radici la stessa democrazia faticosamente conquistata da anziani concittadini dopo anni di guerre e di lotte. In riferimento alle difficoltà degli anziani a curarsi per le lunghe attese e gli elevati costi ed alla umiliante loro sofferenza per i ritardi nell’accesso al triage del Pronto soccorso, aggiungerei altre due proposte a quelle contenute nella relazione: – accettazione senza attesa in Pronto soccorso tramite l’assegnazione del “codice d’argento”, come già avviene da anni in moltissimi presidi ospedalieri italiani; – fruizione immediata e gratuita delle cure sanitarie tramite la speciale e costosa modalità dell’intramoenia, appannaggio dei soli ceti agiati che determina nella sanità una odiosa condizione di disparità sociale, rendendo persino la morte una selettiva ed iniqua discriminante sociale.
*Sociologo, Garante degli anziani del Comune di Pescara