I giovani, la scuola, il mercato del lavoro e il disegno di una società con pochi al timone e tutti gli altri a remare!

di Angelo Orlando*

Problemi e numeri in cerca di risposte.

Il 2 settembre 2023, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha pubblicato il report:
“Denatalità: pochi giovani e lontani dal lavoro”.
Partendo dalla constatazione che negli ultimi 10 anni il numero dei giovani tra i 15-34 anni è sceso di quasi 1 milione e dal rilievo che entro il 2027 dovranno essere “rimpiazzati” quasi 3 milioni di addetti, è emersa la proposta di un patto sociale per i prossimi 15-20anni, tra gli extracomunitari e il nostro paese, naturalmente auspicando una riforma della Pubblica Amministrazione e, soprattutto, un forte incremento degli investimenti sugli Istituti Tecnici Superiori- ITS- e sulla qualità della formazione professionale”.
Ora, gli Istituti Tecnici Superiori, nati e legalmente riconosciuti dal luglio 2022, sono l’ultima creatura generata da quella concezione della scuola che ritiene, in ossequio ai dettami di un capitalismo italico più arrogante che efficiente- vedi gli effetti della libidine privatizzatrice!-, che la priorità strategica della scuola debba essere la formazione professionalizzante.
Questo messaggio, estremamente chiaro, naturalmente si è tradotto in realtà nelle regioni del Nord, quelle che, autonomamente “ differenziate”, chiedono di gestire l’istruzione!
Così, con una gestazione iperveloce, è nata, ad esempio, la ITS Academy Veneto- Tutte le possibilità di un territorio unico- con 8 Fondazioni, 2000 studenti,77 percorsi didattici per 6 aree – efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie del made in Italy, beni e attività culturali e turismo, informazione e comunicazione -,più di 280 aziende ed enti partners, più di 1900 aziende ospitanti tirocini.
Ma, qual è la prospettiva più accattivante? Il tasso di occupazione = 85%! Sull’onda del plauso del mondo della produzione, il Ministro delle Imprese e..Italy, il 27 luglio 2023 ha presentato, con l’adesione convinta e la firma dei sodali Ministri, il DDL per l’istituzione, finalmente!, del “ Liceo del made in Italy”.
In questo lungimirante progetto, però, sconfessando un manipolo di Senatori di FdI, tra questi anche i senatori Liris e Sigismondi, nel lodevole intento di disboscare la giungla dei Licei- il nome evoca un passato troppo intellettuale per le esigenze della modernità- cancella il Liceo Economico e Sociale, LES, troppo intriso di dottrina economica e giuridica, percorso destinato a lenta consunzione anche se presente in oltre 400 scuole statali e 116 istituti paritari, con 75.700 alunni distribuiti in non meno di 3.000 classi.
Chiaro il disegno?
Passando, per ora, oltre, analizzando il calo della popolazione giovanile in Italia (15-34 anni) per regioni osserviamo che l’Abruzzo, che in questo contesto si colloca poco gloriosamente al sesto posto della graduatoria, presenta questi dati: 2013 294.176,
2019 265.650,
2023 250.388 con un calo tra 2013 e 2023 di 43.78 unità, con – 14,9 %.

Passando alle province,
L’Aquila si colloca al 7° posto tra le 94 province con segno negativo, con un calo di popolazione giovanile di 13.150 unità, – 19,2 %,
Chieti al 27o posto con – 13.460 unità, – 15,6 %,
Teramo al 29o posto con un calo di 10.362 unità e -14,6 %, per finire con
Pescara, 47° posto, che segna – 6.816 unità, – 9,8 %.
Se andiamo, poi, alla pagina del sito che descrive le regioni europee con tavole interattive, scopriamo che per quanto riguarda la quota di inserimento nel mondo del lavoro dei neolaureati, l’Italia, con un poco lusinghiero 57.90- in sensibile calo rispetto al precedente 65.10!- al dicembre 2022, si colloca addirittura dietro la Grecia (60.10), la Romania (70.10), l’Estonia (80.80), la Francia (78.10), la Bulgaria (73.80), con la media dell’Area Euro a 77.50 – in flessione rispetto al precedente 79.60-, media al di sopra della quale si collocano Cipro, Portogallo, Repubblica ceca, Lituania, Slovenia, Irlanda (86.20) fino ai primi posti con Olanda (93.40), Germania (91.20), Malta (89.00), il tutto con buona pace delle manie di grandezza italiche!
Sempre dalle tavole interattive si colgono queste particolarità sulle quali sarebbe opportuno per la politica locale, impegnata più con le figurine che con le idee, aprire una riflessione :
Disoccupazione – 2021
livello di disoccupazione disoccupazione giovanile disoccupazione lungo termine
Prodotto interno lordo -2020
prodotto interno lordo per abitante prodotto interno lordo
quota del PIL nazionale
Livello di istruzione – 2021
basso medio alto
Abruzzo 9,3%, 21,6%, 5,8%.
Lombardia 5,9% 14,8%
2,7%.
Lombardia 37.700
372.830.700.000 22,5%.
Lombardia 35,1% 43,7%
21,2%.
Abruzzo 24.000 €,
30.569.200.000, 1,8%,
Abruzzo. 31,7%, 47,0% 21,2%
Confrontando il dato relativo al PIL dell’Abruzzo presente sul sito europeo con quello rilevabile sul Bollettino Statistico regionale osserviamo :
2020 29.500.000.000,
2019 32.100.000.000,
2018 31.900.000.000,
2017 32.000.000.000.
Differente, anche in questo caso in negativo, il dato del Pil pro capite: 22.916 €. Sul sito Giovani.Stat, contiamo gli inattivi in Abruzzo :
2018 fascia 15-34. 131.000. fascia 25-34 39.000,
2019 “ 131.000 “ 39.000

2020
2021
2022
Tornando alla scuola in Abruzzo, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, nel lodevole ed eroico tentativo di spiegare, per la seconda volta, gli effetti dell’autonomia differenziata sul capitolo dell’istruzione, ha effettuato una ricognizione del trend di iscrizione alle scuole pubbliche e all’Università.
Ecco i numeri, impietosi, per la nostra regione:
N. Iscritti alle scuole pubbliche ( variazioni percentuali 2015-2019)
Infanzia -9,2 primaria -2,5 secondaria I grado -1,1 sec.II gr. -2,8.
Iscritti corsi universitari ( variazione % 2012-2017)-record italiano -25,5! Esiste, per la politica tutta, un tavolo di discussione di questo sempre più drammatico problema per il futuro dei giovani?
( continua)

*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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