Le dimissioni di Rapino

Le dimissioni di Rapino

Le dimissioni di Marco Rapino alla fine sono arrivate e sono state comunicate con una bella lettera ricca di passione politica ,di giusta autocritica e di speranza per il futuro. Sarebbe stato meglio se fossero state presentate molto tempo prima e accompagnate anche da quelle dei segretari provinciali. E’ evidente che non è tutta colpa di Rapino e degli altri componenti delle segreterie. Molto si deve anche al fatto che la gestione della regione non ha incontrato l’approvazione degli elettori, ma anche al trend del partito a livello nazionale. Anche nel 2013 i risultati elettorali si erano discostati dalle previsioni che vedevano il PD primo partito in Abruzzo e la coalizione vincente. Il primo posto invece lo conquistò il Movimento 5 stelle e il PDL ottenne il primato regionale come coalizione. Questo insuccesso costò la dolorosa bocciatura dell’ex presidente del Senato, essendo stato Marini collocato nella lista dietro la Pezzopane. Si trattò però di un insuccesso limitato; il PD fu battuto di una incollatura ma si riscattò nelle successive elezioni europee e regionali. Il 4 marzo il colpo è stato durissimo e sarebbe stato necessario rimescolare da subito le carte del partito a livello regionale. Capire le cause dell’insuccesso, preparare gli opportuni correttivi e metterli in opera per avere qualche positivo riscontro negli elettori è una operazione difficile ,che richiede tempo e coraggio, ma di tempo non ce n’è molto e con le dimissioni di D’Alfonso, cosa facilmente prevedibile, il nuovo cimento elettorale sarebbe giunto molto presto.

IL RUOLO DI LEGNINI

Corre voce che Legnini potrebbe essere il prossimo candidato PD alla presidenza della Regione e certamente il partito potrebbe chiedergli di accettare la candidatura. Dobbiamo quindi chiarirci le idee su questo personaggio. In un mondo dove uno vale uno e la mia incompetenza vale la sua preparazione, Giovanni Legnini è una risorsa da preservare. Alle doti innate di intelligenza, sensibilità politica ,onestà intellettuale aggiunge un curriculum che ne fa almeno a livello regionale (per volersi limitare nel giudizio) il miglior prodotto della classe politica espressa da tutti i partiti. Con esperienza in entrambi i rami del parlamento, è stato relatore della legge finanziaria ,incarico difficile e di grande prestigio che ha assolto brillantemente. Nei governi Letta e Renzi è stato membro del governo come sottosegretario. Designato dal Parlamento come membro del CSM con voto plebiscitario, ne è stato eletto Vice Presidente, ruolo che sul piano pratico corrisponde alla presidenza reale così come il Cardinale Vicario svolge le effettive funzioni di Vescovo di Roma in sostituzione del Santo Padre. La vice presidenza del CSM è un compito difficile e di grande responsabilità. Bisogna armonizzare le posizioni dei membri togati che sono espressione delle correnti del ANM con quelle dei membri laici designati dal Parlamento. I compiti delle varie commissioni e del Plenum sono molteplici ed impegnative. Legnini in questo compito ha mostrato di saper mantenere la calma, di avere doti diplomatiche di notevole spessore e di sapersi proporre come mediatore alla ricerca di un giusto equilibrio quando talvolta ,sia i politici che i magistrati eccedono nelle parole e nei comportamenti. Il suo lavoro è stato dal Presidente Mattarella considerato molto prezioso, e questo posso affermarlo con forza ,avendone avuto contezza quando mi capitò di essere ricevuto dall’Inquilino del Quirinale.

NEANCHE CRISTIANO RONALDO PUO’ FAR VINCERE UNA SQUADRA DEBOLE.

Per quanto la politica sia l’arte del possibile ,pensare che il PD possa di nuovo aggiudicarsi la presidenza della regione Abruzzo significa credere che la politica sia l’arte dell’impossibile. Il primato se lo contenderanno il Movimento 5 stelle che ha quasi raddoppiato i voti ottenuti nel 2013 e ha messo in campo un buon candidato come Sara Marcozzi e il Centro Destra unito che sarà un osso duro avendo entrature in molti gangli del potere e potendo contare sull’apporto di numerose ed agguerrite liste civiche.

Se davvero il PD pensa che Legnini sia una risorsa non può sacrificarlo in una impresa suicida. Il Vice Presidente del CSM con la correttezza che lo caratterizza, per rispetto del suo ruolo si è completamente estraniato fino ad ora dalla contesa politica. Potrebbe invece essere un ottimo candidato alla Segreteria del PD. Cosa ha Zingaretti, di cui si fa un gran parlare ,più di Giovanni Legnini? Solo un fratello che è un attore famoso. Anzi se guardiamo al curriculum ed alla personalità il nostro politico vale molto di più

LE ELEZIONI EUROPEE

Le elezioni europee di maggio non si prospettano rosee per il gruppo socialista. Come insegnava Remo Gaspari è in particolar modo nelle elezioni con sistema proporzionale ,che le buone candidature sono molto importanti per il conseguimento del successo e un personaggio come Legnini ricco di esperienza e di cultura giuridica, buon conoscitore della lingua inglese ,potrebbe non solo essere un candidato capace di trascinare i colleghi al successo ma anche un membro del Parlamento Europeo di notevole prestigio.

di Achille Lucio Gaspari

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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