Udito, vista, tatto ma soprattutto olfatto. “I sistemi sensoriali lavorano per la scelta delle preferenze sessuali, ma udito e tatto sono penalizzati. La vista permette di cogliere le caratteristiche attrattive più immediate, ma poi entra in gioco l’olfatto. Insomma, il partner si sceglie a naso”. Ad esaminare il ruolo dei sensi nell’amore e nel sesso è Andrea Mazzatenta, della sezione di Fisiologia e fisiopatologia del Dipartimento di neuroscienze dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, che parla dei più recenti studi scientifici in materia e sulle ricerche focalizzate sui feromoni. “Partiamo dalla vista e dal potere della diversità. Ce lo mostrano bene i moscerini della frutta: la Drosofila melanogaster in genere è marrone, se ne metti una bianca nell’ambiente, tutte saranno attratte da quest’ultima. E’ l’effetto mosca bianca, che nell’Italia mediterranea calamita gli sguardi su un esemplare svedese o dalla pelle molto scura, e in Svezia fa le fortune dei mediterranei o delle persone di colore. Siamo attirati dai tratti fenotipici lontani da noi, perché la natura li preferisce: così aumenta la variabilità genetica”, assicura il ricercatore. “La vista però non offre garanzie. Per questo a livello percettivo subentra l’olfatto che, come abbiamo visto in alcuni esperimenti, comanda sulla vista stessa”. Il team di Mazzatenta ha realizzato un test mostrando a gruppi di studenti immagini di persone reali e non, di varie età. I volontari dovevano dare un punteggio in base a caratteristiche come piacevolezza, familiarità e attrazione a ciascun soggetto. Ma attenzione: in alcuni momenti i ricercatori erogavano di nascosto un profumo nella stanza: si trattava di aromi commerciali e ben definiti, profumi da donna o da uomo.
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