E’ ferma al 5%, nelle ultime 24 ore in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 nei reparti ospedalieri (un anno fa era al 7%), ma cresce in 6 regioni e province autonome: Lombardia (5%), Marche (6%), Pa Bolzano (9%), Piemonte (4%), Sardegna (5%), Umbria (17%). A livello nazione e’ stabile, al 2%, anche la percentuale di terapie intensive occupate a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa. Lo rileva l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 19 settembre. La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati per Covid-19, rispetto al giorno precedente, cala in Lazio (5%) e Valle d’Aosta (16%). E’ stabile nelle restanti 13 regioni: Abruzzo (a 8%), Basilicata (6%), Calabria (12%), Campania (6%), Emilia Romagna (7%), Friuli Venezia Giulia (8%), Liguria (8%), Molise (5%), Puglia (4%), Sicilia (6%), Pa Trento (8%), Toscana (3%), Veneto (4%). Solo Umbria e Valle d’Aosta superano la soglia di allerta del 15%. Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cala in Toscana (2%). E’ stabile in 17 regioni: Abruzzo (al 2%), Calabria (3%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Marche (1%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (2%), Umbria (1%) e Veneto (1%). In Basilicata (0%), Molise (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non e’ disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.
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