Al centro sud meno della metà dei 18enni comprende i testi scritti

Nell’ultimo anno delle superiori solo in Italiano e Inglese-lettura la quota di allievi in linea con i livelli attesi si attesta oltre il 50%. Più grave è la situazione in Matematica: nel Lazio, Campania, Calabria e Sicilia circa il 60% non raggiunge il livello di accettabilità. In Sardegna questa percentuale si alza al 70%. I dati arrivano dal rapporto Invalsi. Tuttavia in Italiano solo nelle due macro-aree settentrionali la comprensione dei testi scritti raggiunge livelli almeno accettabili per oltre la metà degli studenti e delle studentesse (circa il 60-61%), mentre al Centro-Sud meno della metà di allievi raggiunge i traguardi.

All’ultimo anno delle superiori, in Italiano i risultati medi si mantengono stabili rispetto alle edizioni 2021-2023, mentre sono meno brillanti rispetto al 2024. Con la sola eccezione del 2024, gli esiti del periodo post pandemia sembrano stabilizzarsi su valori pressoché costanti e di circa il 7,5% più bassi al 2019. Solo nelle due macro-aree settentrionali la comprensione dei testi scritti raggiunge livelli almeno accettabili per oltre la metà degli studenti/delle studentesse (circa il 60-61%), mentre nel Centro-Sud meno della metà di allievi raggiunge i traguardi prescritti. Tuttavia in Italiano solo in Valle d’Aosta, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto e Friuli-Venezia Giulia la quota di allievi con competenze non adeguate rimane sotto il 40%. I risultati medi in Matematica si confermano essere più bassi di circa il 5% rispetto al 2019. Il punteggio medio del 2025 pare indicare che il calo degli esiti medi sia ancora in atto. Invalsi fa notare che si conferma la tendenza internazionale del calo delle competenze medie di Matematica in tutti i Paesi Ocse Europei e Nord Americani. I risultati di Matematica sono più deboli di quelli di Italiano: nelle due macro-aree del Nord il 59-61% degli allievi raggiunge risultati almeno adeguati, mentre questa percentuale cala drammaticamente scendendo verso il Mezzogiorno. Tra il Nord Est e il Sud e Isole la differenza raggiunge i 23 punti percentuali. I divari territoriali rimangono molto importanti. Particolarmente complessa la situazione di Lazio, Campania, Calabria e Sicilia dove circa il 60% non raggiunge il livello di accettabilità. In Sardegna questa percentuale si alza al 70%. In Campania, poi, si osservano risultati medi tra i più bassi del Paese e una forte polarizzazione degli esiti, ossia la distanza tra allievi ‘bravi’ e ‘in difficoltà’ è molto elevata. Le rilevazioni Invalsi 2025 hanno potuto confermare un significativo calo della dispersione scolastica dei 18-24enni che non hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado e che non sono in formazione, passando dal 12,7% del 2021 e raggiungendo e superandolo al ribasso l’obiettivo del 10,2% fissato dal Pnrr per il 2026 con un anno di anticipo; la prospettiva è di raggiungere entro il 2030 anche il target europeo del 9% di abbandono scolastico precoce. Questo ampliamento della platea scolastica – fa notare Invalsi – comporta però anche un aumento della complessità interna del sistema educativo. Una quota significativa di studenti, che prima avrebbe interrotto il percorso scolastico, infatti, oggi rimane nel sistema spesso presentando maggiore fragilità negli apprendimenti. E questa dinamica si riflette inevitabilmente sugli esiti medi delle rilevazioni Invalsi. Quest’anno le prove hanno coinvolto circa 11.500 scuole per un totale di circa 960.000 alunne e alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 550.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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