Aumenta la produzione del latte del 3,1 per cento

La produzione lattiero-casearia nel 2016 registra un aumento nel latte raccolto (+3,1 %) e dei formaggi (+2,1 %), mentre si rileva una contrazione per il burro (-0,5 %). In aumento la produzione di uova (+5,4 %) e in diminuzione quella della lana (-1,2 % ). Lo rileva l’Istat nell’annuario statistico 2017. Nell’ambito della produzione di latte, la distribuzione tra le varie tipologie è sostanzialmente in linea con gli anni precedenti: la quota più rilevante è rappresentata dal latte di vacca (94,6 %), seguito da quello di pecora (3,5 %), di bufala (1,6 %) e, in ultimo, di capra (0,3 %). Lombardia ed Emilia-Romagna si confermano ai primi posti nella raccolta di latte di vacca: insieme coprono il 62,8% della produzione nazionale. Mentre l’82,9% del latte di pecora italiano viene raccolto in Toscana e in Sardegna. La Sardegna rappresenta anche una quota rilevante di latte di pecora all’interno della produzione complessiva di latte nazionale (68,4%). La Campania si conferma la regione con la percentuale maggiore di latte di bufala raccolto: l’84% del latte di bufala nazionale proviene da questa regione. All’interno della produzione di latte campana il latte di bufala continua a crescere, passando dal 43,3% della produzione complessiva di latte del 2015, al 43,4% del 2016, a spese della produzione del latte di vacca, che passa dal 56,2 a 55,9%. 

Nel 2016 si registra un aumento nella macellazione di tutte le specie considerate: ovi-caprini (+5,3%), bovini e bufalini (+4,9%) suini (+4,8%). I suini si confermano la specie più macellata con 11.848 capi abbattuti. Inoltre la produzione ittica totale del 2015 risulta essere aumentata rispetto al 2014 del 7%. In particolar modo risultano in aumento la produzione di tonno (+20%), di alici, sarde e sgombri (+16%) e di crostacei (+12%). La regione con la maggior produzione di alici, sarde e sgombri è il Veneto, in linea con il 2014, con 188.720 quintali di pescato, mentre l’incremento più alto in percentuale rispetto all’anno precedente in questo tipo di pescato si registra in Sardegna. Il valore più alto nella produzione di tonni si registra in Campania con 15.920 quintali di pescato, mentre l’incremento più alto in percentuale rispetto all’anno precedente in questo tipo di pescato si registra in Toscana, seguita da Puglia e da Abruzzo. Alla Sicilia spetta il primato della produzione di crostacei con 91.110 quintali. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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