Bike Summit 2020, presentato il 2° rapporto Isnart-Legambiente L’economia del cicloturismo in Italia

Presentato questa mattina all’interno del Bike Summit 2020 della Camera di Commercio Chieti Pescara il 2° RAPPORTO ISNART-LEGAMBIENTE sull’economia del cicloturismo, con mediapartener BikeItalia a Viagginbici. Il cicloturismo, nelle sue molteplici forme, è una delle espressioni più innovative ed interessanti del cambiamento in atto nell’industria del turismo e rappresenta un’opportunità concreta per molte destinazioni di rigenerare la propria offerta turistica.

Anche in Italia il cicloturismo sta vivendo una fase di espansione: sta crescendo, in modo evidente, la domanda di esperienze turistiche specifiche associate alla bicicletta, talvolta autorganizzate, talvolta disegnate col supporto di tour operator specializzati. In tal senso, la preparazione di questo secondo rapporto sul cicloturismo ha fornito a Isnart e Legambiente l’occasione per interpellare i principali tour operator italiani che operano nell’ambito del bike tourism e fare con loro il punto sulla situazione. Ne è venuto fuori un quadro articolato delle dinamiche in atto e sostanzialmente incoraggiante, considerando che solo nell’ultimo anno il fatturato connesso alla vendita di pacchetti per cicloturisti ha fatto registrare un incremento medio di circa il 30%.

Il cicloturismo può essere visto come un segmento del più ampio movimento di viaggiatori che prediligono una vacanza attiva, nel corso della quale muoversi praticando diverse discipline sportive: i cicloturisti ne rappresentano una porzione significativa sfiorando il 40% dei turisti attivi. Nel corso del 2019 il cicloturismo ha generato circa 55 milioni di pernottamenti, pari al 6,1% di quelli complessivamente registrati in Italia, un movimento composto per lo più da viaggiatori internazionali (63% del totale).

Il 2020 ha visto che gli italiani svolgere le vacanze tra luglio e settembre sono stati, complessivamente, poco più di 27 milioni, circa il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Di questi, la quasi totalità (96%) si è rivolta esclusivamente a destinazioni italiane, che hanno visto aumentare i propri visitatori di quasi il 5% rispetto all’estate 2019. Questo quadro va integrato con almeno due osservazioni: il buon risultato del turismo domestico ha solo marginalmente compensato il pressoché totale venir meno degli arrivi internazionali e, in secondo luogo, ben oltre la metà dei villeggianti, nella scelta dell’alloggio, si è indirizzata verso abitazioni (seconde case, appartamenti di proprietà o in affitto, ospite di parenti/amici) e campeggi, a svantaggio delle strutture alberghiere (la quota di presenze turistiche assorbita da queste ultime si è quasi dimezzata rispetto al 2019 passando dal 43% al 25%).

Il cicloturismo ha, quindi, caratteristiche idonee e ben adattabili alle parole d’ordine della Low Touch Economy (sicurezza, salute, distanziamento, corto raggio) ed alla nuova normalità dettata dalla convivenza con il coronavirus. I profili da considerare sono diversi ed hanno impatti sia diretti che indiretti, sia a livello individuale che collettivo: oltre ad effetti di carattere generale quali la minore emissione di anidride carbonica nell’atmosfera indotta dall’uso della bicicletta (si stima una riduzione nella produzione di CO2 di 1,5 milioni di tonnellate in media ogni anno), ve ne sono altri che, a partire dalla sfera individuale, si amplificano con evidenti riflessi sociali.

Ormai è in atto in questo Paese una vera e propria rivoluzione a pedali e l’Abruzzo ha tutte le potenzialità per accreditarsi definitivamente come regione Bike – Friendly, l’importante è che si continuino a sviluppare servizi e interventi necessari per intercettare quest’onda e strutturare al meglio le nostre destinazioni turistiche che parlano sempre più di sostenibilità, a partire dalla Costa dei trabocchi.

IN ALLEGATO IL RAPPORTO IN DETTAGLIO:

Rapporto BikeSummit_2020 – Isart_Legambiente_compressed (1)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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