Bollette, stangata da 770 a 1200 euro a famiglia

La rincorsa dei prezzi dell’energia tra pochi giorni si scarichera’ sulle bollette degli italiani. Secondo le previsioni di Nomisma Energia i prezzi in corso e senza considerare gli interventi del governo, è in arrivo un aumento del 61% per il gas e del 45% per l’elettricita’, con una spesa complessiva su base annuale nel 2022 di 1.200 euro in piu’ a famiglia. Mentre con gli interventi per ora annunciati (3,8 miliardi) piu’ il ripetersi di quanto fatto prima (5 miliardi) l’aumento sara’ del 40% per il gas e per l’elettricita’ del 28% con una spesa di 770 euro in piu’ a famiglia.

In base agli ultimi dati del Gestore del mercato elettrico nella settimana dal 20 al 26 dicembre il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica e’ cresciuto del 5,1% rispetto alla precedente. E le cifre importanti gia’ messe in campo e programmate dal governo per arginare il caro energia , secondo molti, sono insufficienti. Non solo a ristorare parzialmente le famiglie , ma a fare da argine ai costi per le aziende per evitare una pericolosa spirale di aumenti dei prezzi al consumo.

“In teoria secondo le previsioni – spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – gia’ nel 2023 dovremmo avere prezzi che sono la meta’ di adesso; ma c’e’ un problema strutturale di fondo di un enorme squilibrio tra domanda e offerta che non e’ stato mai risolto: ce lo portiamo dietro dagli anni ’70 ed ora, anche se stiamo puntando tutto sulla transizione, continuiamo a dipendere completamente dai fossili, petrolio in primis”. I dati di Terna confermano: a novembre la produzione nazionale netta ha registrato una crescita del 14% rispetto al novembre del 2020 e le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28% della domanda mensile. In aumento del 21,5% le fonti di produzione termoelettrica e del 63,5% quelle eoliche, mentre sono scese l’idroelettrica (-16,3%), la fotovoltaica (-21,9%) e la geotermica (-3%). Per quanto riguarda l’Italia, Tabarelli esprime tutte le sue perplessita’ sul nucleare come soluzione. “Ci sono stati due referendum – dice – e soprattutto c’e’ un problema di fondo che e’ sempre stata l’incapacita’ dell’Italia di gestire sistemi complessi, come invece ad esempio sa fare la Francia, dovremmo essere onesti e riconoscere che non ce la faremmo”. A beneficiare della situazione intanto il mercato, non solo con i rialzi di petrolio e metano, ma con i titoli dei principali attori del settore energetico che guadagnano su tutte le piazze.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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