Con aumento Iva consumi giù dello 0,2 per cento

“Lo scenario programmatico” del Def “incorpora l’ipotesi dell’introduzione delle clausole di salvaguardia a partire da gennaio 2020. La stima contenuta nel quadro appare compatibile con un scenario di non pieno passaggio dell’aumento dell’Iva sui prezzi. L’incremento dei prezzi porterebbe a un effetto depressivo sui consumi che, nel quadro delineato, potrebbe essere nell’ordine di 0,2 punti percentuali”. Lo stima l’Istat come ha spiegato il presidente Gian Carlo Blangiardo in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, nel corso dell’audizione sul Def nelle commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera, in merito al rilancio degli investimenti, ha sottolineato come “i provvedimenti simulati riferiti al ripristino dei super-ammortamenti e alle modifiche della mini-Ires sono attesi generare una riduzione del prelievo fiscale per le imprese pari a 2,2 punti percentuali”. 

 “Sotto l’ipotesi che l’aumento del deflatore dei consumi privati tra il 2019 e il 2020 indicato nel quadro programmatico del DEF sia interamente attribuibile all’introduzione delle nuove aliquote – ha precisato Blangiardo – la variazione di 1,3 punti percentuali è compatibile con una percentuale di traslazione compresa tra il 60 e il 70%”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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