Confronto Cna, Epasa-Itaco sul welfare del futuro.

Si chiama “Orizzonti welfare” ed è il laboratorio di idee per innovare le reti di protezione sociale nel terzo millennio, lanciato in occasione di “Futuri Umani” l’evento on line di celebrazione del cinquantesimo anniversario del Patronato Epasa-Itaco tenutosi a Roma.Digitale e welfare“Non un appuntamento solo celebrativo”, osserva in una nota la Confederazione nazionale degli artigiani, “ma l’occasione di parlare di come la rivoluzione digitale, le nuove tecnologie, la robotica, l’invecchiamento progressivo della popolazione e la denatalità cambierà il volto dei bisogni ora coperti da un welfare tagliato sui canoni novecenteschi: organizzazione del lavoro fordista, contratti essenzialmente stabili e a tempo indeterminato, malattie collegate al luogo di lavoro”. E ancora: famiglie con più figli e pochi anziani non autosufficienti.“E allora ecco”, prosegue il documento della Cna, “che interrogarsi su come la tenuta sociale, zoppicante già oggi, proprio a causa di un welfare non più all’altezza e non in grado di proteggere davvero chi rimane indietro”,Il futuro socialeA chiudere le celebrazioni l’intervento di Daniele Vaccarino, presidente di Cna nazionale e del Patronato Epasa-Itaco che ha sottolineato come il cinquantenario Epasa-Itaco sia celebrato “in un’ottica di previsione dei prossimi 50 anni. Questa giornata”, ha detto Vaccarino, “è l’inizio di un percorso che prevede un lavoro enorme per tutti noi. Abbiamo di fronte un futuro nel quale dobbiamo essere protagonisti, un futuro sociale che deve renderci orgogliosi di esserci”. Il ruolo dei Patronati“La crisi pandemica ha rotto definitivamente il patto sociale”, sottolinea Valter Marani, direttore del Patronato, “ora bisogna scriverne uno nuovo e noi vogliamo essere tra quei soggetti che lavoreranno per costruirlo più equo, più sostenibile, più inclusivo, in una parola: giusto. Vogliamo fornire il nostro contributo sottolineando che quando progettiamo il futuro dobbiamo farlo resistente e resiliente”. “Oggi certamente è cambiato il mondo e nella nuova società il welfare è uno strumento determinante”, ha detto ancora Marani, “In questo anno di pandemia, come Patronato, abbiamo fatto un lavoro straordinario. L’Italia intera si è presentata ai nostri uffici e abbiamo visto un Paese insicuro, incerto, che aveva bisogno di capire cosa stesse succedendo”.Quando gli uffici pubblici erano chiusi noi siamo rimasti in trincea. “Questo”, evidenzia il direttore Epasa-Itaco, “dimostra che c’è un’Italia che funziona e i Patronati ci sono dentro, l’hanno dimostrato nei fatti quando è stato il momento”.Orizzonte sociale“Per questo abbiamo dato vita a Orizzonti welfare”, ricorda Antonio Licchetta Responsabile dell’Area normativa del Patronato Epasa -Itaco, “oggi parte un percorso e qui confluiranno idee, approfondimenti, esperienze territoriali per generare attraverso queste alchimie la nuova rete di protezione sociale del futuro. Una rete in cui i Patronati si candidano ad avere un ruolo nuovo ma ancora determinante”.Il ministro OrlandoIl riconoscimento al ruolo del Patronato Epasa-Itaco è arrivato del resto anche dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, che in un messaggio inviato nel corso dell’evento ha sottolineato come i 50 anni Epasa-Itaco siano “un traguardo importante ma non un punto di arrivo. La pandemia”, dice il ministro, “ha evidenziato quanto sia importante per una comunità avere un welfare pubblico e interlocutori sociali radicati, ora dobbiamo proseguire nella strada della crescita. Il Pnrr è la sfida principale che abbiamo davanti”.

(p.d.f.)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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